"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

martedì 28 settembre 2010

Stazione da vergogna

Il gabinetto non c’è. Feci e urine sotto la pensilina
FILIPPO MELE • SCANZANO JONICO. È qui la stazione delle Ferrovie dello Stato più degradata d’Ita - lia. Lo scriviamo con franchezza ed anche con crudezza. Ci siamo vergognati, ieri, quando, alle 12.30, ci siamo recati nella stazione Scanzano Jonico-Montalbano Jonico. La foto che pubblichiamo è eloquente. Sotto la pensilina che dovrebbe essere utilizzata dai viaggiatori in attesa, abbiamo rinvenuto feci ed urine.
Il pugno nello stomaco che ricevono gli sparuti utenti di queste fatiscenti strutture è bene che lo ricevano, oltre, purtroppo, i lettori, anche chi di dovere. Come l’assessore ai trasporti della Regione Basilicata, Rosa Gent i l e, che, dicono le cronache, ha intrapreso (ed era ora!) una sacrosanta battaglia contro le Ferrovie dello Stato affinchè diano servizi adeguati ai cittadini lucani e non.
L’assessore Gentile prenda nota. Scanzano Jonico è uno dei centri turistici della costa jonica lucana. Ed i turisti, si sa, viaggiano anche in treno. Ebbene, la stazione ferroviaria di questa realtà non ha bagni per il pubblico, non ha sala di attesa, non ha biglietteria, non ha niente di niente. Solo questa pensilina utilizzata come vespasiano. Per di più, la Gazzetta ha denunciato da anni la concessione in uso alla società che gestisce il servizio comunale di raccolta dei rifiuti solidi urbani degli spazi annessi. Così, nel piazzale laterale la fanno da padroni compattatori, mezzi attrezzati per il lavaggio dei cassonetti della spazzatura, rifiuti speciale (carcasse di elettrodomestici, materassi, mobili), cassonetti rotti, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, a Scanzano Jonico c’è la stazione ferroviaria della puzza. Puzza di escrementi umani ed animali e di immondizia! Bel biglietto da visita per chi si affaccia dal finestrino. Che fetore nella stazione di uno dei comuni turistici del Metapontino! Per fortuna, la tabella con l’indicazione del suo nome è stata abbandonata anch’essa sulla rotaia di servizio coperta dalle erbacce. Anche lo “storico” orologio non c’è più. Insomma, qui pare di essere nel terzo mondo. Anche perché, ultimamente, ad utilizzare questa struttura sono soprattutto extracomunitari. Che non possono fare altrimenti. Anche loro, sicuramente, avendone le possibilità, eviterebbero luoghi simili. Che ne dice l’assessore Gentile? Si può definire una stazione ferroviaria di un paese civile quella di Scanzano Jonico?

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