"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

venerdì 7 dicembre 2012

Così le clementine di Scanzano sono vendute online Il cliente sceglie la confenzione, consegna in 24 ore

Dal produttore al consumatore, senza nessun passaggio intermedio: la ditta Stiglianisperimenta un nuovo modello
L'imprenditore Stigliani di Scanzano vende online la frutta di stagione

Dal produttore al consumatore, senza nessun passaggio intermedio. Niente di innovativo, si potrebbe pensare, se non fosse che l’acquisto avviene su Internet e che i prodotti in questione non sono quelli che abitualmente si trovano su eBay. In vetrina, infatti, non c’è niente di tecnologico, ma la frutta di stagione, che nel giro di 24 ore arriva dal Metapontino sulle tavole di mezz’Italia. A sperimentare la via dell’ecommerce è l’azienda agricola Stigliani di Scanzano Jonico, che da circa un mese ha messo in vendita sul suo sito Internet clementine e arance navel in confezioni di diverse dimensioni, oltre al tradizionale olio extravergine d’oliva. 
«Siamo ancora in una fase di start up - spiega Pasquale Stigliani, proprietario dell’azienda creata da suo nonno, Francesco Carbone, nel lontano 1953 - ma per il momento siamo abbastanza soddisfatti perché l’esperimento sta funzionando. La nostra campagna di comunicazione, tra l’altro, è appena partita. Nel giro di 3/4 mesi riusciremo a capire se l’idea è replicabile su scala territoriale. La prospettiva, a ogni modo, è molto interessante». Certo, per ora, a ordinare online arance e clementine sono stati prevalentemente parenti e amici lucani sparsi lungo lo Stivale, ma l’obiettivo è allargare il mercato nei prossimi mesi puntando su prodotti genuini a costi contenuti. 
E per essere sicuri che il prezzo sia competitivo la chiave è tenere sempre un occhio sulla Rete. «Grazie a Internet - racconta ancora Stigliani - possiamo verificare quanto costano gli agrumi nei mercati all’ingrosso, per esempio a Torino o Bologna. In questo modo, possiamo capire che prezzo fare per essere più convenienti rispetto ai fruttivendoli del posto». 
Comprare la frutta di stagione dall’azienda di Scanzano è come fare qualsiasi altro acquisto sul web. Il cliente può vedere la merce direttamente dal portale, optando per la confezione che si adatta meglio alle sue esigenze. Basta una carta di credito, bonifico bancario o acquisto tramite pay pal e il gioco è fatto. «Di solito - prosegue Pasquale - accumulo gli ordini fino al lunedì e le spedizioni partono tra martedì e mercoledì». Appena partita la merce, agli acquirenti viene recapitata una mail di avviso con gli estremi per tracciare il percorso. Il corriere garantisce la consegna nel giro 24-48 ore, nel caso di tragitti più complicati come le spedizioni nelle isole. «In ogni caso - continua Stigliani - sulle tavole arriva un prodotto freschissimo, ed è questo uno dei punti di forza su cui facciamo leva. Ovviamente, dovremo apportare dei correttivi per migliorare la funzionalità del sistema, ma ci vorrà il tempo per maturare esperienza e capire come ridurre alcuni costi, per esempio sui materiali del packaging». 
Al momento, l’azienda agricola di Scanzano commercializza online clementine e arance,  ma l’obiettivo è variare l’offerta inserendo via via frutta di stagione. Così, a fine mese, sarà tempo d aggiungere le confezioni con i limoni. A lungo termine, si pensa anche di puntare su frutta più difficile da gestire degli agrumi, come pesche o fragole, con un packaging che preveda del ghiaccio refrigerato capace di mantenere la freschezza del prodotto.
martedì 04 dicembre 2012 15:57
Dal Quotidiano di Basilicata di Antonio Liotta

sabato 1 dicembre 2012

Il nono anniversario della Rivoluzione di Scanzano: fra Città della Pace e oblio

L'anniversario della liberazione dal terrore nucleare che nel 2003 si abbatté su Scanzano Jonico, quando il piccolo centro fu individuato da quel Governo Berlusconi come ideale per ospitare una cloaca radioattiva.
Poi la reazione decisa e composta di un popolo che ha riconquistato la sua terra, la dignità proprio “come fecero i padri durante le lotte contadine”. Ieri sera nella sala consiliare c'erano alcuni dei protagonisti di quelle giornate (dal 13 al 17 Novembre), l'associazione ScanZiamo le Scorie, i rappresentanti del mondo dell'informazione che schierati in prima linea offrirono le cronache di quei giorni e i retroscena; questi ultimi annunciati, poi smentiti e poi confermati dai fatti, dalla storia.
C'era il sindaco di Scanzano, Salvatore Iacobellis,  che ha parlato della Città della Pace e delle possibilità di rescita che offrirà. Progetto sostenuto dalle maggioranze consiliari delle ultime legislature  ma che non ha messo proprio tutti d'accordo, Pasquale Stigliani, ex consigliere  comunale (nel primo governo cittadino Iacobellis)  e militante di ScanZiamo le Scorie ha rinnovato - pungolato dalle domande - le sue obiezioni in merito. Infine la delusione, espressa senza mezze parole, da Filippo Mele, cronista della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha seguito e raccontato quei giorni, quelli precedenti al 13 Novembre, quando arrivò il contenuto in qualche modo paventato e confezionato in quella ormai famosa “Ansa” che condannò Scanzano, e quelli successivi. Quando avrebbe voluto una reazione diversa, più sentita, più fitta di iniziative e momenti di confronto. Per la serie: non si può dimenticare un po' alla volta una rivoluzione di quella portata. Alla serata hanno offerto il loro contributo artistico i musicisti della Krikka Reggae; l'incontro è stato moderato dalla giornalista Angela Mauro.
DONATO NARDIELLO (presidente di ScanZiamo le Scorie) . “Un'emozione grande, l'associazione vive per mantenere vivo il ricordo di quelle giornate e a questo compito stiamo assolvendo egregiamente. L'emergenza nucleare non è finita. L'Enea continua ad essere un sito attivo, lì ci sono ancora le barre di Elk River. Se ci sono quelle perché non portare altre barre, questo ci domandiamo”. Sul rischio trivellazioni preliminari all'estrazione di petrolio nello Jonio, Nardiello si è così espresso: “ScanZiamo le Scorie è pronta a fare le barricate. E' un progetto che viene da lontano e si è dato troppo spazio a 'quelli del petrolio', occorreva muoversi già alcuni anni fa”.
PASQUALE STIGLIANI (attivista di ScanZiamo le Scorie). DOMANDA: Si è avverte negli scanzanesi e nei lucani lo spirito rivoluzionario di quei giorni? RISPOSTA:  “A Scanzano quell'esperienza è ancora viva.  Quelle giornate hanno lasciato un segno indelebile. Io frequento le case di tanti concittadini e vedo ancora esposte le foto di quelle giornate, tanto basta indipendentemente dalla partecipazione fisica ad appuntamenti come quello di stasera. In quelle immagini domestiche, esposte come fossero un qualcosa di sacro, trasuda la bellezza di quelle giornate”. Sul rischio attuale, Stigliani ha fatto riferimento al combustibile nucleare presente in Trisaia. “Chi ha gestito quella vicenda, vista dalla parte sfavorevole per Scanzano e la Lucania, oggi continua ad essere parte attiva nelle decisioni che attengono alla materia nucleare. Dirigenti che all'epoca avevano un ruolo e attualmente ne hanno un altro, sempre di rilievo, e sempre nella stessa orbita decisionale. Hanno ancora il potere di governo rispetto al nucleare: le carte sono un po' cambiate ma la sostanza è la stessa, sono sempre loro a decidere sebbene da postazioni diverse. Questo non ci tranquillizza, perché come ho spiegato chi decide, benché con ruoli diversi, sono sempre le stesse persone”. Quanto alla Sogin, ha detto: “La Sogin fa alchimia. Dovrebbe semplicemente rispettare i tempi così come aveva già indicato nel crono - programma sei - sette anni fa, quando si facevano i primi tavoli per la trasparenza. Ad oggi i cask ( i contenitori che dovrebbero custodire il materiale nucleare in sicurezza) sono ancora in fase di ri-progettazione e non di costruzione”.
D: L'associazione aveva lanciato l'idea del centro di documentazione, ci sono novità?
R: “L'idea è ancora viva ma non ci sono fondi per realizzarla, il lavoro è fatto da volontari. Il centrodocumentazione oltre che riprendere le giornate di Scanzano, potrebbe contribuire alla contro-informazione, quella antagonista a chi difende le scelte nucleari. Spesso i tecnici della Sogin dicono ciò che a loro piace”.
D: La Città della Pace come pietra tombale a qualsiasi appetito nucleare, lei come la vede. Ha fatto il consigliere comunale, prima in maggioranza, poi opposizione nella stessa legislatura,  e ha votato contro quella decisione.
Scanzano J.co - Terco Cavone - Campo Base, 18 nevembre 2003
R: “La motivazione che ho fornito è agli atti del Consiglio comunale oltre  che sul mio blog. Ancora oggi sono convinto che quella scelta sia la più sbagliata che si potesse fare. Scanzano ha il bisogno di manifestare il senso reale di quella protesta e ciò avrebbe dovuto essere fatto attuando un recupero della ex centrale del Latte. Quell'edificio, utilizzando fondi regionali, doveva essere un centro di creatività e il comune avrebbe dovuto muoversi in quella direzione. I fondi sono stati stanziati con il progetto 'Visioni Urbani' a Marconia di Pisticci è stato rimesso a nuovo un edificio abbandonato. Stessa cosa in altri comuni lucani. Prima si andò in questo senso po i la sterzata improvvisa con la lottizzazione dell'area. Tutto ciò a Scanzano non serviva. Se avessimo fatto della ex centrale del Latte Rugiada un laboratorio di creatività  a quest'ora avremmo avuto un'attività concreta e non una struttura di cemento armato non ultimata”.
FILIPPO MELE (Giornalista Gazzetta del Mezzogiorno). D: Cosa è rimasto di quelle giornate?
R: “Non è rimasto nulla. E di questa cosa sono molto deluso. Se non fosse per le iniziative di ScanZiamo le Scorie – che anche loro pian piano si sono affievoliti, si sono ridotti di numero, di impegno perché ognuno ha il suo lavoro, le sue occupazioni – qui quest'anno, a nove anni dalla battaglia, non sarebbe successo nulla”.
D: L'obiezione che le potrebbe essere rivolta è che criticare è semplice, la sua proposta quale sarebbe per rinverdire quei ricordi, quelle emozioni?
R:“Ho proposto ogni anno con i mezzi che ho a disposizione (sono apparsi diversi articoli su La Gazzetta del Mezzogiorno) iniziative forti come  il cambio del nome del paese, da Scanzano Jonico a Scanzano della Battaglia. Istituire la via Dell'Antiscorie, oppure la via del Campo Base; chiedere agli agricoltori la possibilità di mettere a disposizione i muri delle palazzine affinché i pittori potessero dipingere ciò che gli veniva in mente di quelle giornate, un modo per ricordare attraverso l'arte. Inaugurare e riproporre ogni anno, nei 14 giorni della battagli, il Festival dell'Antiscorie a Scanzano con una iniziativa culturale di spessore ogni sera: concerti, presentazione di libri, incontri con gli autori, incontri con i giornalisti. Molte di queste proposte hanno trovato il sostegno di Pasquale Stigliani e del professor Scalia. Dare a quelle giornate l'importanza che meritano. Ho sempre detto che i nostri genitori hanno conquistato le terre che oggi abbiamo con la battaglia e noi, quelle terre, le abbiamo difese dall'aggressione delle scorie. Le giornate di Scanzano del 2003 hanno la stessa dignità delle Lotte contadine”.
Città della pace con annessa lottizzazione.
SALVATORE IACOBELLIS (sindaco di Scanzano). Dopo nove anni cosa è rimasto da quel 2003, lo spirito rivoluzionario è vivo negli scanzanesi, nei lucani? “Sicuramente c'è più consapevolezza nei propri mezzi. Non essere all'iniziativa che ricorda quei giorni non è segno di oblio di quelle giornate perché chi doveva esserci in quei giorni ha dimostrato di tenere alla causa e di fare ciò che andava fatto; poi  si è tornati agli impegni quotidiani ma sicuramente nessuno ha perso quello spirito”.
D: La città della Pace, vista la linea accolta dalla maggioranze che si sono susseguite nelle ultime legislature da lei guidate, dovrebbe essere la pietra tombale di qualsiasi  nostalgia nucleare, ci sono sviluppi rispetto al progetto?
R: “Il progetto va avanti. L'edificio, nonostante tutte le difficoltà legate alla contingenza economica, ai limiti imposti dal patto di stabilità, cresce. La conquista è aver trasformato quella zona da estrattiva a zona agricola. L' ci sarà la Città della Pace ma anche lo sviluppo turistico. Per Terzo Cavone, quella minaccia è ormai solo un ricordo”..
D: L'Associazione ScanZiamo le Scorie ha lanciato  sin dall'inizio l'idea di un Centro di Documentazione, come si concilia questa idea con il progetto complessivo Città della Pace?
R: “Lo spazio è enorme, le opportunità anche nel campo della ricerca ambientale saranno molteplici. Non si farà solo accoglienza. L'idea di ScanZiamo le scorie di intona bene con quanto previsto”.
Articolo di [GianPi] dal Metapontino.it Ultima modifica ore 10,06 - 28 Nov 2012