"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

sabato 1 dicembre 2007

Lunati minaccia le dimissioni

“Non è una decisione improvvisata, ma maturata nel tempo e tengo a precisare che è stata condivisa dal partito. Si tratta di una questione politica.” Con queste parole, Angelo Lunati (Sdi), ha spiegato al Quotidiano le motivazioni che lo hanno indotto a volersi dimettere dall’incarico istituzionale di Presidente del Consiglio comunale di Scanzano Jonico. Giovedì sera nell’ultima assise cittadina, non ha partecipato, al suo posto ha presieduto Arianna Loffreno, vice presidente dell’assemblea, nonché moglie del consigliere comunale Maurizio Filardi, dimessosi tre mesi fa da assessore a seguito della vicenda della chiesetta di Recoleta. “A meno che non ci sarà un cambio di rotta – ha avvertito l’esponente socialista, 219 preferenze alle Amministrative 2006 – nel prossimo consiglio comunale che ho richiesto appositamente, mi presenterò dimissionario”. Ma analizziamo i fatti e le cause scatenanti. Ieri mattina Lunati si è recato in municipio per protocollare una lettera indirizzata al sindaco Salvatore Iacobellis, nella quale ha illustrato la situazione. Ma cosa intende il rappresentante del partito di Boselli e Loguercio, per “cambio di rotta”? “Durante una riunione di maggioranza tenutasi lunedì scorso – ha raccontato – nel premettere che non sono interessato in alcun modo ad un posto da assessore, ho chiesto di lasciare con soli quattro assessori la giunta e non di ritornare a “sei”, (gli assessori Filardi dei Verdi e Romano, Pd, si sono dimessi, per questioni differenti, ndr). In questo caso per me non ci sarebbero problemi nel tornare sui miei passi e lasciare tutto immutato. Oppure nel caso il sindaco volesse tornare necessariamente a “sei”, lo dovrebbe fare, a mio avviso, soltanto attraverso l’azzeramento totale della giunta. In pratica – ha continuato Lunati – urgerebbe in tal caso una verifica a 360 gradi, sia organigrammatica che programmatica, visto che il programma politico amministrativo sottoscritto tutti insieme non mi sembra che venga rispettato. Ritengo morto – ha continuato ancora - l’accordo politico che ha dato vita alla prima giunta. Poi c’è un’altra questione: come mai il Pd che con i suoi partiti costitutivi ha totalizzato 1.060 voti su 2.900, ha detenuto il 65 per cento delle postazioni (sindaco, vice sindaco Ceruzzo ed assessore Romano, fino a pochi giorni fa)? Noi dello Sdi vorremmo un riequilibrio, ma non solo di postazioni.” Infine Lunati ha detto di non ritenersi interpellato “neanche con parere consultivo sulle scelte amministrative e molte volte di apprenderne il contenuto sui giornali” ha concluso con una battuta: “ ogni volta che mi reco in municipio vengo colpito da un silenzio assordante, come se mi trovassi nella tomba di Tutankhamon. Questo – ha concluso - la dice lunga sullo scollamento che questa amministrazione vive con i cittadini.” Come ha reagito il primo cittadino Salvatore Iacobellis? “Tutto sommato - ha detto serenamente al Quotidiano - i patti post elettorali a mio avviso vanno rispettati. Le decisioni di Lunati mi sembrano troppo affrettate. Se ne può sempre discutere. Sono aperto ad ogni soluzione. Spero di tenere, nella maniera più larga possibile la coalizione dell’Unione, e ci metto dentro anche Rifondazione comunista. Lavorerò - ha concluso - per questo.”

Pierantonio Lutrelli (da Il Quotidiano della Basilicata)

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