"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

mercoledì 19 dicembre 2007

Lettera del'ex Presidente del Consiglio Comunale di Scanzano J.co

Le turbolenze che si sono abbattute sul Consiglio e sulla Giunta del Comune di Scanzano Jonico, a parte i danni arrecati alla politica, hanno finito col ridurre il numero di entrambi. La Giunta ha dovuto liquidare, come saldi di fine stagione, due Assessori: uno dei quali, abbandonando anche il Consiglio, ha contribuito all’assottigliamento della maggioranza (assoluta) che governa la nostra città. Prima di ciò, due Consiglieri avevano già dichiarato la nuova collocazione in un gruppo di minoranza; dopo di ciò, parendogli colma la misura, il Presidente del Consiglio, a sua volta, si dimetteva da quell’incarico. Misurato sulla scala Mercalli, il sisma non starebbe ai primi gradi. Con tanto rumore, anche uno stoccafisso di baccalà islandese avrebbe fatto una piega sul suo letto di sale. Ma non il nostro Sindaco, fasciato nella sua sicumera. Se fosse stato ospite dell’arca di Noè, Iacobellis avrebbe finito col catalogare il diluvio universale alla voce: pioggerellina piuttosto insistente del mese di marzo.Il sindaco di Scanzano riassume in sé tutte le certezze di Eraclito e di Pitagora. Eraclito l’Oscuro sosteneva che in gioventù non sapeva nulla, e affermava di aver appreso tutto nell’età matura. Se proprio sentiva il bisogno di consultarsi con qualcuno, soleva dire: attendete un momento che vado a interrogarmi.Pitagora invece, forte del teorema da lui scoperto e che porta il suo nome, iniziava così ogni discorso: per l’aria che respiro, per l’acqua che bevo, non tollererò obiezioni su tutto ciò che dirò. Ora, il fatto che non abbia concesso uno straccio di discussione, da molti attesa, su ciò che appare ormai scontato essere una crisi politica in piena regola, può significare due cose: o quel superbo, irremovibile e solitario Pensatore è roso per la prima volta dal Dubbio, e dunque tituba, o, come appare più probabile, insegue uno scopo per raggiungere il quale necessita di tempo. Io non assumerei i palombari di Delfo, specialisti nella decifrazione degli oracoli, per raggiungere le pieghe più profonde del pensiero iacobellisiano. Il Sindaco, a mio avviso, non avendo la benché minima intenzione d’essere paragonato a Re Tentenna, non fa altro che menare il can per l’aia, considerando guadagno netto ogni giorno che passa, e ovviamente dimenticando che le cose lunghe diventano serpi. Sono altresì assai incline a pensare che egli sia condizionato dalla necessità di non perdere neanche un pezzettino del suo Partito Democratico, che tenta d’irrobustire anziché no, ovviamente a spese e danno dei piccoli partiti, fieri antagonisti. Ma anche qui dimentica che la creatura che vorrebbe costruire altro non sarebbe che un ciclope, e cioè un ammasso di carne e un solo occhio, e dimentica quanto si narra nel mondo di giganti abbattuti da nani. Dimentica soprattutto che a Scanzano un Gigante Buono finge di sonnecchiare, ma in realtà vigila e considera in attesa del tempo in cui giudicherà e giustizierà. Costui si chiama Elettore. E’ quello, per intenderci, a cui questa amministrazione proprio non riesce a stringere la mano.
Di Angelo Lunati Consigliere del Comune di Scanzano J.co

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