"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

martedì 18 dicembre 2007

Cit Holding, le novità sul lavoro della procura di Milano

Non si fermano le indagini delle Procure di mezza Italia sul crack da 600 milioni di euro che ha investito la Cit Holding, uno dei colossi italiani del turismo, con due megavillaggi da 1800 posti letto realizzati sulla costa del comune del Metapontino. Holding ceduta proprio nei giorni scorsi, dopo una gara di evidenza pubblica, dall’amministrazione straordinaria al gruppo del manager campano Gerardo Soglia. Voci provenienti dalla Lombardia parlano di un ennesimo blitz del sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Riccardo Targetti, nella sede di Varese della Cit. Sede una volta “cuore pulsante” del gruppo prima pubblico, fondato da Benito Mussolini, e poi privato, dalla fine degli anni ‘90, dopo il passaggio nelle mani di Gianvittorio Gandolfi, un imprenditore proprio della città lombarda. Secondo queste voci, nei giorni scorsi, Targetti, unitamente a carabinieri, Guardia di finanza, e consulenti tecnici, tra cui il commercialista milanese Gian Gaetano Bellavia, ha verificato libri contabili e documenti della holding. Ma perché l’“ennesimo blitz”? Perché il magistrato, con gli stessi “accompa gnatori”, arrivò, inatteso, proprio nei villaggi di Scanzano Jonico (Portogreco e Torre del Faro) sul finire del settembre scorso. Anche in quell'occasione furono verificati libri e documenti contabili di alcune della società collegate. Il sostituto procuratore, oltretutto, pare che, nell’occasione, volle esaminare “di persona” le realizzazioni della spa, guidata prima da Gandolfi e poi da Arcangelo Taddeo, in Basilicata. Su cosa indaga Targetti? Non è dato sapere, ma le citate voci parlano di un’inchiesta diretta ad appurare le cause del crack non solo della società madre, ma anche di alcune consociate. Insomma, pare che le apprensioni giudiziarie di Gandolfi e Taddeo, gli unici due amministratori delegati della spa privatizzata, non siano finite neppure dopo il passaggio a Soglia. Passaggio, tuttavia, su cui s’intrecciano ulteriori voci. Sembra siano sorte alcune difficoltà, non è noto di quale ordine. Difficoltà su cui, tuttavia, non ci sono documenti ufficiali, sinora, nè di Soglia, nè del team dell’amministratore straordinario, Antonio Nuzzo, nè del ministero delle Attività produttive che, con il sottosegretario Alfonso Gianni, ha seguito da vicino tutto lo svolgersi delle operazioni prima della gara pubblica e poi della cessione. Ricordiamo, altresì, che anche i sindacati confederali e quello autonomo Sdl hanno siglato nelle scorse settimane un accordo totale con il gruppo subentrante approvando il suo Piano industriale con il mantenimento in servizio di tutti i dipendenti ex Cit a tempo indeterminato.
Di Filippo Mele dalla Gazzetta del Mezzogiorno

1 commento:

Astronik ha detto...

Ecco la prova provata che i megavillaggi sono uno strumento per far soldi (e farli sparire) da parte dei soliti "noti".....