Finisce in Parlamento la mancata costituzione del ministero delle Politiche agricole nel processo per truffa nel settore ortofrutticolo a carico di dieci persone. Tra di loro, gran parte del vertice dell’Unacoa (Unione nazionale organizzazioni di produttori ortofrutticoli ed agrumari). Sono state le senatrici Anna Maria Palermo e Maria Celeste Nardini, di Rifondazione comunista-Sinistra europea, a presentare un’interrogazione sulla vicenda. «I piccoli agricoltori lucani – hanno scritto le interroganti - vivono da anni una situazione di enorme difficoltà. La situazione è aggravata dalle speculazioni che avvengono nei passaggi produttore-consumatore. Un caso del genere ha indotto il produttore di Scanzano Jonico Giuseppe Stigliani a presentare denuncia, l’8 ottobre 2001, per truffa ai danni della Ue e dei produttori agricoli». Le senatrici del gruppo Prc-Se hanno fatto, quindi, una cronistoria delle indagini condotte dal Nucleo repressione frodi dei carabinieri di Salerno sino al decreto di rinvio a giudizio emanato il 19 maggio 2007 dal giudice delle indagini preliminari, Vincenzo Di Florio. «Decreto emanato in assenza dell’Avvocatura dello Stato, che avrebbe dovuto rappresentare la parte offesa, cioè il ministero delle Politiche agricole. Ed anche alla prima udienza, il 18 gennaio 2008, presso il Tribunale di Eboli, l’Avvocatura dello Stato era assente tanto che l’udienza è stata rinviata a maggio». Da qui la conclusione di Palermo e Nardini: «Si chiede di sapere quale sia il motivo per il quale il ministro Paolo De Castro (Pd) abbia ritenuto di non far rappresentare il suo dicastero in un processo per una truffa che avrebbe sottratto denaro pubblico per una cifra di circa 11 miliardi e 700 milioni di vecchie lire».
Filippo Mele, dalla Gazzetta del Mezzogiorno
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