"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

lunedì 26 novembre 2007

Per la Città della Pace 4.400.000 euro dalla Regione


L'annuncio di De Filippo. Il 10 dicembre incontro con la Williams

Anche se tutti i sindaci invitati (e presenti sulla brochure), erano assenti, dal Metapontino al Basso Sinni, eccezion fatta per il vicesindaco ospitante Tonino Ceruzzo, il convegno conclusivo delle manifestazioni in ricordo della “battaglia di Scanzano”, organizzato da “Scanziamo le scorie” seppur per pochi intimi, soprattutto addetti ai lavori, può dirsi riuscito perché i contenuti emersi sono di tutto rispetto. Ma soprattutto perché era presente il governatore regionale Vito De Filippo che proprio in chiusura ha annunciato in anteprima che la Regione Basilicata con delibera numero 1612 del 19 novembre 2007, ha deliberato l’approvazione degli atti negoziali con i quali nell’ambito dell’Accordo di programma quadro, in materia di Politiche e solidarietà sociale, è stato previsto l’intervento per la realizzazione della Città per la Pace in Basilicata per l’importo di 4,4 meuro. In pratica sono fondi Fas (fondi aree sottosviluppate). “Il prossimo 10 dicembre incontrerò Betty Williams a Roma – ha detto il presidente De Filippo – parleremo di dettagli sulla gestione della struttura che sarà a carico della Fondazione dei Premi Nobel. Di certo per la Basilicata sarebbe un bellissimo segnale di internazionalizzazione, proprio laddove si volevano mettere i rifiuti nucleari, nascerebbe una storia stupenda.” Ma il governatore lucano, ha parlato anche della lezione di Scanzano che 4 anni fa ha cambiato il modo di approccio alle questioni energetiche delle comunità locali: “ dopo la vicenda del novembre 2003 – ha fatto constatare – si è sedimentata una coscienza ambientale che è il “prodotto” di Scanzano che è stato il punto di non ritorno. Noi avremmo bisogno di una centrale a turbo-gas, ma pensate, non siamo riusciti nemmeno ad aprire il discorso.” Parlando poi delle 64 barre di combustibile di Elk River ancora in deposito all’Itrec presso la Trisaia di Rotondella, (il tema del convegno era proprio “Liberarsi delle scorie nucleari”) il governatore ha detto: “ l’iniziativa per far sì che possano ritornare al “mittente” non si è mai fermata. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha intrapreso da tempo la trattativa. Ma non è facile. Si è persino parlato di India o Azerbaijan.” Ma il presidente della Giunta regionale ha anche affrontato la questione energetica regionale: “ abbiamo fermato tutto – ha fatto sapere – in attesa della definizione del Piano energetico ambientale, affidato da noi ad un soggetto pubblico. Esso è strutturato su due obiettivi. Il primo – ha spiegato – vuol rispondere alla domanda su come si possa creare energia in Basilicata visto che l’auto produzione soddisfa soltanto il 50 per cento del fabbisogno. Il secondo obiettivo – ha continuato – risponde al quesito su come questa operazione non debba incidere in negativo sull’ambiente, l’agricoltura, l’eco-sostenibilità. Quali fonti favorire? Certamente – ha concluso De Filippo – quelle alternative saranno sempre più incentivate ed autorizzate. Essendo queste, le energie del futuro, che non fanno male e che sono a lunga durata, al contrario delle fonti fossili (petrolio,ecc. ndr) che hanno al massimo 70 anni di vita.” All’incontro ha partecipato anche il professor Massimo Scalia, docente di Fisica e Matematica dell’Università La Sapienza di Roma: “gli Usa – ha detto a proposito delle barre di uranio di Elk River – non se le vogliono “ricuccare” indietro. Esse devono essere stabilmente controllate dall’Apat e dall’Arpab, nonché dai cittadini. La Sogin – ha concluso - faccia quello che deve fare e lo faccia bene…” Sono intervenuti anche Giuseppe Di Taranto ed Antonio Stasi in rappresentanza delle organizzazioni di categoria agricole Coldiretti e Cia. Entrambi hanno ricordato il ruolo e la fermezza degli agricoltori durante la protesta del 2003. “Se oggi – ha detto Stasi – qui si fa ancora agricoltura e queste terre hanno un futuro, il merito è della gente lucana che insieme agli agricoltori ha scongiurato il pericolo della pattumiera radioattiva”.


Pierantonio Lutrelli (da Il Quotidiano della Basilicata)

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