"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

venerdì 19 dicembre 2008

SCANZANO JONICO - Pd ancora senza testa

Sono ormai cinque mesi che il Partito democratico di Scanzano Jonico è ancora senza una guida. Infatti, dopo le dimissioni del segretario, Aldo Bellomusto, avvenute verso la fine dello scorso luglio, non è stata ancora individuata una figura in grado di sostituirlo. Gli esponenti degli altri partiti della coalizione si chiedono come sia possibile non avere ancora un interlocutore ufficiale con il quale avviare il dialogo politico necessario all’interno del centrosinistra scanzanese. “Ho difficoltà – ha detto al Quotidiano Domenico Iannello, segretario cittadino dell’Italia dei Valori – ad avviare un confronto politico con il nostro principale alleato. A mio avviso sarebbe il caso che il Partito democratico provveda subito a colmare questa lacuna che ormai si trascina dietro da molto tempo”. Il Pd di Scanzano, è il partito più visibile sul territorio comunale, basti pensare al fatto che esprime il sindaco, Salvatore Iacobellis, il vice sindaco Antonio Ceruzzo ed un assessore municipale, Giuseppe Stasi. Una bella rappresentanza istituzionale che per il momento, però, non ha portato ad una sintesi ed amalgama all’interno del partito. Anche se ora, a dire il vero, tra i tre esponenti democratici della giunta, vi è una ritrovata armonia e coesione che mai vi era stata in precedenza. Sembrano ormai lontanissimi, seppur risalenti a meno di un anno fa, i tempi dell’elezione di Bellomusto, nata da una spaccatura quasi a metà all’interno del partito. La componente vicina a Iacobellis, nel primo congresso cittadino aveva sostenuto senza successo la giovane Cristina De Martino per la segreteria. Bellomusto ce la fece ottenendo solamente sedici voti su trenta, grazie al sostegno delle componenti vicine a Ceruzzo, all’assessore Stasi, ed alle mozioni Bindi e Letta. Bellomusto non ha mai fatto mistero che le sue dimissioni sono state frutto di quella spaccatura, mai sanata tra lui ed il gruppo che non aveva inteso votarlo. Non essendo emersa, per il momento, una figura in grado di mettere d’accordo tutti, nei mesi scorsi si è stabilito di nominare due reggenti che hanno traghettato il partito durante la fase del tesseramento.Quest’ultimo sotto l’aspetto organigrammatico è piuttosto inutile visto che sono ancora i dati delle Primarie a contare nei rapporti di forza interni. Comunque, tornando alla segreteria vacante, c’è da far presto perché gli appuntamenti elettorali (Europee e Amministrative provinciali) della prossima primavera incombono. Impensabile, ma non impossibile un ritorno in sella proprio di Bellomusto, che potrebbe stavolta ottenere un incarico all’unanimità, frutto della “pax” interna che regna da mesi nella giunta municipale dopo i chiarimenti costruttivi tra le due figure cardine dell’Amministrazione. In alternativa a Bellomusto, si fanno anche i nomi dell’assessore Giuseppe Stasi, dell’ex segretario Ds, Luciano Bongiorno e di un “giovane di area” il cui nome è topo secret per il momento. Che fosse proprio lui, il nuovo leader democratico?Pierantonio Lutrelli

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