"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

mercoledì 20 agosto 2008

Scuole elementare chiusa: i genitori in allarme


Dopo che il sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis, attraverso un’ordinanza emessa nei giorni scorsi, ha chiuso la scuola elementare di Largo dell’Aia per motivi precauzionali legati alla stabilità dell’edificio, adesso si è aperto un nuovo capitolo che vede l’amministrazione comunale impegnata nel trovare una sistemazione ai 404 alunni che avrebbero dovuto frequentare le lezioni all’interno di quel plesso scoalastico. E c’è da fare presto vista l’imminente apertura dell’anno scolastico che inizierà ufficialmente il 15 settembre. «Per questo motivo – ha detto al Quotidiano il primo cittadino scanzanese - chiediamo aiuto alla Regione Basilicata nonchè alla Protezione civile per approntare alcune strutture prefabbricate dove ospitare le 18 classi più la segreteria e qualche ufficio amministrativo. Quelle che si usano in caso di terremoto. Il problema però – ha continuato Iacobellis – è che per montare i pezzi delle strutture prefabbricate sono necessari circa tre mesi. Per cui teniamo anche in forte considerazione l’ipotesi di trasferire le classi all’interno del Palazzo baronale anche se la cosa richiede alcune verifiche relative alla sicurezza perché la struttura non è progettata con i canoni architettonici di una scuola. Infatti le stanze sono comunicanti fra di loro, per cui è un bel problema. Un’altra ipotesi è quella di trasferire una parte delle classi provvisoriamente all’interno del Centro sociale per anziani nella zona “167” in via Morlino». Intanto per l’edificio scolastico chiuso si profila l’abbattimento, poiché dai dati rilevati non conviene e non è utile fare azioni di consolidamento. La parte del plesso di Largo Dell’Aia, maggiormente pericolante riguarda soprattutto il primo piano costruito tra il 1984 e il 1986, su una preesistente struttura risalente al 1978. Si è appurato, infatti, che la scuola sarebbe potuta crollare anche con le normali sollecitazioni dovute al suo utilizzo. Intanto preoccupati, a giusta ragione della situazione i genitori hanno deciso di non stare a guardare. Così per oggi pomeriggio alle ore 18,30 il presidente del Consiglio di circolo, Raffaele Pinto, ha convocato d’urgenza il Consiglio d’Isttuto, per valutare alla luce di quanto emerso «provvedimenti da adottare ed azioni da intraprendere». Nel consiglio si cercherà di vagliare una serie di possibili soluzioni del grave disagio scolastico venutosi a creare. E se molti genitori decidessero di trasferire “per tagliare la testa al toro” i propri figli nei Circoli didattici della vicina Policoro?
Lutrelli dal Quotidiano

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