"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

domenica 18 maggio 2008

Scanzano: fragoleto distrutto c’è l’ombra del racket

Nessuno vuole pronunciare, quasi per esorcizzarla, la parola racket anche se cresce la preoccupazione tra gli agricoltori. Un fragoleto, nella zona di Recoleta, di proprietà del coltivatore Leonardo Sisto, del posto, è stato interamente distrutto. Ignoti hanno cosparso con un potente diserbante un ettaro e venti are di impianto con i frutti pendenti. Le piante si sono ingiallite dopo pochi
giorni mentre i frutti sono da buttare. Sisto, però, non ci sta ed ha sporto denuncia alla Polizia di Stato: «Mi piange il cuore a vedere il fragoleto ingiallito, in fase di secchezza. Quando la mattina sono arrivato qui, con le braccianti, per la raccolta, mi sono subito accorto dell’attacco. Tutto distrutto. Il danno calcolato è di 15 - 20mila euro». Il coltivatore di Scanzano, con i figli, è molto conosciuto in paese vivendo qui, ormai, dall’epoca della Riforma agraria. È stato anche, agli inizi dell’autonomia amministrativa, amministratore
comunale. Non si sa spiegare, però, le motivazioni che hanno spinto qualcuno ad irrorare con il veleno le sue fragole sotto tunnel. Tornano alla mente i tendoni tagliati della vicina provincia di Taranto. Ancora Sisto: «Non ho subito minacce da nessuno, né ho ricevuto richieste di danaro o di altro o di protezione. Non ho fatto mai male a nessuno. Credo di non avere nemici. Perché sia accaduto tutto questo non lo so». L’allarme e la tensione, però, crescono. Pochi giorni fa c'è stato un altro assalto ad un campo, due ettari, di angurie di proprietà di un altro coltivatore, nella zona di Andriace. Tutte le piantine, messe a dimora da pochi giorni, sono state estirpate e spezzate. Quasi come in segno di spregio. E nei mesi scorsi tutti ricordano gli incendi agli stabilimenti
ortofrutticoli. La Polizia di Stato indaga.
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno

Nessun commento: