"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

domenica 16 febbraio 2020

Il PALAZZACCIO di Scanzano diventi un centro di gravità permanente

Il dibattito aperto da Filippo Mele con l’articolo “SCANZANO JONICO. TUTTI GLI UFFICI COMUNALI NEL PALAZZACCIO? BELLA IDEA, SIGNORE COMMISSARIE” merita attenzione e approfondimenti dai quali non possiamo sottrarci.

Fragole di Scanzano
La destinazione del cd “PALAZZACCIO” è stata da sempre oggetto delle campagne elettorali con diverse idee conseguentemente mai realizzate ma tutte utili a raccogliere il consenso necessario per vincere le amministrative del nostro Paese.

Negli anni ottanta l’Amministrazione di Scanzano aveva deciso politicamente che il Municipio doveva essere ubicato nel “PALAZZACCIO”. Con il cambio della guida politica dell’Amministrazione non si diede continuità all’idea e si decise di realizzare il Municipio in una lottizzazione ex novo nella area di Ferrara.

Per garantire degli spazi agli alunni della scuola elementare qualche hanno fa sono stati spostati nel “PALAZZACCIO” l’ufficio tecnico del Municipio e il comando dei Vigili (liberando i locali in pieno centro).

Di fatto, l’emergenza ha costretto in quel periodo l’Amministrazione a riprendere l’idea originale ubicando seppur in parte alcuni degli uffici del Municipio. 

Corte del PALAZZACCIO
Nel corso di questi anni il “PALAZZACCIO” ha acquisito diverse forme: un contenitore che ha unito.
Alcune attività sono state solamente inaugurate senza andare oltre. Ricordo l’Università Jean Monnet (facoltà di Medicina), la scuola superiore, un centro per la promozione dei prodotti tipici, la sede della tanto propagandata città della pace per la quale molti premi Nobel ci avevano creduto. 

Ora ospita una scuola musicale che svolge importanti attività aggregative e culturali, la biblioteca (dopo molti anni che era stata chiusa), la protezione civile e la Chiesa.

Numerose sono state le iniziative culturali che si sono svolte negli anni tra la corte, i saloni e le diverse stanze.La storia e i ricordi potrebbero essere sicuramente raccontati in modo approfondito e valorizzati meglio di quanto riportato sopra. Per questo vi invito ad utilizzare pochi minuti del vostro tempo per scaricare e leggere la storia del  “PALAZZACCIO” (Vol. 1 e Vol. 2).

Attualmente il “PALAZZACCIO” raccoglie parte importante della storia della nostra comunità con spazi già utilizzati (in buona parte per servizi dell’Amministrazione) e molti ancora da impiegare.

Personalmente credo che il dibattito aperto da Filippo, considerata la sua importanza, vada approfondito ed alimentato superando la brevità dei post sui social. L’argomento meriterebbe la creazione di un percorso incontri nei quali vengono coinvolti  la comunità e resi protagonisti  i giovani (in particolare quelli universitari delle diverse facoltà supportati dai loro Professori) ad offrire idee e magari anche qualche numero per arrivare in un tempo congruo ad un’idea/scelta di fattibilità sociale ed economica che la prossima Amministrazione potrebbe intraprendere.

Foto spiaggia di Scanzano di P- Cipriani
A caldo e in poche battute, anche io sono tra quelli che vorrebbero completare lo spostamento del Municipio nel “PALAZZACCIO”, convinto che la razionalizzazione dell’utilizzo degli spazi potrebbe far convivere l’Amministrazione con altre attività culturali e non, compreso quelle già presenti, e diventare un centro di riferimento intorno al quale costruire uno sviluppo organico del Paese.

Con franchezza, ritengo che il ragionamento sintetico non offre il giusto valore ad un immobile storico inserito in un contesto culturale, sociale, rurale, agricolo e turistico che attende la scossa per il suo rilancio. Che potrebbe partire proprio da questa idea, a mio parere da contestualizzare in un ruolo più ampio che l’edificio storico può avere sia nell’ambito urbano che in quello rurale, sulla quale noi cittadini di Scanzano J.co dovremmo impegnarci.

Foto PALAZZACCIO e P. Gramsci di M. Vena
Per capirsi, credo che parlare del destino del “PALAZZACCIO” senza considerare il ruolo del centro storico che lo affianca, degli spazi circostanti, del riutilizzo razionale degli spazi pubblici, del contesto rurale, agricolo e turistico in cui è inserito e di molto altro .. sia un dibattito tronco che non porta a nessuna parte. Per capirsi meglio. Possiamo parlare del ruolo di un edificio cosi imponente senza capire cosa possa accadere intorno? Ad esempio, in un contesto di valorizzazione del “PALAZZACCIO” che ruolo diamo agli edifici vuoti (mi riferisco a quello dove vi erano vigili urbani che qualcuno ha proposto come centro culturale e aggregativo per giovani e non solo), alle tante piazze. Paradossalmente, potremmo anche immaginare di recuperare la vecchia scuola elementare… e molto altro. Gli spazzi sono enormi come l’energie che potrebbero essere liberate dall’idea che devono essere realizzate.

Foto braccianti in sciopero in P. Gramsci nel 1960 di N. Dolce
Servono energie positive, persone di buona volontà che continuano a difendere il proprio lavoro e a credere in quello che fanno coinvolgendo e sostenendo i giovani a sviluppare idee che guardano allo sviluppo e al progresso di Scanzano J.co cosi come è stato fatto quando si pensava alla riforma agraria quando Scanzano J.co divenne comune autonomo e in altre occasioni … tutte minacciate dall’ipotesi di realizzare deposito nazionale di scorie.

Belle o brutte, nel territorio alcune esperienze sia pubbliche che private sono state realizzate. Un esempio è il recupero dei Casilini di Policoro. Realizzato con il finanziamento di un contratto di programma mostra come le cose si possono fare.

BASTA VOLERLO!