"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

mercoledì 29 febbraio 2012

Fonti Rinnovabili: al 2020 il Mezzogiorno d'Italia produrrà quasi il 50% di energia elettrica da fonti rinnovabili.


Lo sviluppo sociale è stato fin qui determinato da un amalgama di almeno quattro fondamentali fattori: l'uso dell'energia, l'urbanizzazione, la capacità militare e la tecnologia dell'informazione. Di questi quattro fattori alcuni sono destinati a declinare, altri ad attraversare periodi di crisi. Il nostro futuro è dunque legato in modo particolare allo sviluppo della società della conoscenza e alle modalità con cui viene affrontato il grande tema della transizione energetica dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili.
E' da queste osservazioni tratte da uno studio del Prof. Ian Morris dell'Università di Stanford, che parte il Rapporto sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle regioni del Mezzogiorno, presentato a Bari il 20 febbraio, con la presenza del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e altre importanti personalità nel campo dell'energia.
Lo studio realizzato dalla Fondazione Cercare Ancora cerca di dare un quadro completo dello sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2009/28/CE facente parte del c.d. Pacchetto clima-energia che ha fissato l'ormai noto obiettivo 20-20-20............continua a leggere l'articolo...

Per maggiori informazioni scarica il Rapporto della Fondazione Cercare Ancora.


giovedì 23 febbraio 2012

Scanzano, Stasi: guerra a chi sporca illegalmente l'ambiente.


In una nota diffusa in queste ore il comune di Scanzano Jonico ha comunicato che sta provvedendo a bonificare il territorio comunale dai rifiuti di ogni genere abbandonati. In particolare è in fase di completamento la raccolta dei copertoni abbandonati sia in prossimità dei cassonetti, sia lungo le strade. “Tuttavia – sostiene l’assessore alla gestione dei rifiuti solidi urbani, Giuseppe Stasi- si rileva che ignoti, assolutamente irrispettosi dell’ambiente, continuano ad abbandonare rifiuti di ogni genere in violazione del Regolamento Comunale e delle Norme nazionali e regionali in materia. Tenuto conto che non sono più tollerabili tali comportamenti che,

oltre a minare il decoro della città e del territorio in generale, producono notevoli danni all’ambiente e costi aggiuntivi alla Comunità di Scanzano Jonico, rivolgiamo ai cittadini l’invito a segnalare, anche in forma anonima, al Comando dei Vigili, all’Ufficio Tecnico o, in generale, all’Amministrazione Comunale violazioni alle Norme di smaltimento rifiuti da parte di cittadini”.

L’Amministrazione di Scanzano Jonico ha intensificato i controlli in tal senso, anche con la collaborazione delle Forze dell’Ordine in generale. Per cui le violazioni saranno sanzionate secondo quanto previsto dal Regolamento Comunale e dalle Ordinanze sindacali emanate.

Dal Metapontino - Gianluca Pizzolla.

giovedì 16 febbraio 2012

Presentazione a Bari del Rapporto sulle energie rinnovabili nel mezzogiorno


Il 20 febbraio la Fondazione Cercare Ancora presenta alla Fiera del Levante di Bari il rapporto sule energie rinnovabili nel Mezzogiorno d'Italia.

Lunedì 20 febbraio 2012, ore 11.00 - Sala Cineporto della Fiera del Levante Bari

Introduzione Alfonso Gianni
Presentazione del rapporto: Roberto Ferrigno, Pasquale Stigliani
Discussione: Luigi Roth (presidente di Terna), Sara Romano (Direttore Generale per l'Energia del Ministero dello Sviluppo Economico), Giuseppe Onufrio (Direttore di Greenpeace Italia), Andrea Galliani (Autorità per l'energia e il gas, direzione Mercati), G.B. Zorzoli (Presidente Ises Italia)
Conclusioni: Nichi Vendola (presidente della regione Puglia)

Per infromazioni: http://www.cercareancora.it/default.aspx

IL FOTOVOLTAICO TRA COSTI E BENEFICI IN ATTESA DI UN NUOVO CONTO ENERGIA


Si propone un articolo sul fotovoltaico scritto per GEA - Studio Legale Ambientale fondato da giovani avvocati specializzati nel diritto ambientale e dell'energia.

Leggi l'articolo!

ScanZiamo le Scorie: no al deposito geologico

Di seguito, le osservazioni presentate dall'Associazione in merito alla consultazione europea avviata per la realizzaione entro il 2025 di un deposito geologico per lo stoccaggio di scorie nucleari.

La consultazione scaduta il 13 febbraio è stata lanciata dalla piattaforma tecnica per l'attuazione dello smaltimento geologico (IGD-TP), che riunisce tutti i centri scientifici di ricerca europei, le agenzie di gestione dei rifiuti, l'industria, le organizzazioni internazionali e la societa' civile. L'obiettivo di questa piattaforma e' quello di realizzare il primo deposito geologico per rifiuti radioattivi pericolosi, operativo in Europa entro il 2025. La piattaforma tecnologica IGD e' co-fondata dal settimo programma quadro per Euratom ed è consultabile dal sito www.igdtp.eu.

Con il supporto di studiosi di prestigio nazionale, abbiamo sentito il dovere di partecipare alla consultazione aperta dall’Europa con nostre osservazioni, affinchè non si presenti un'altra “Scanzano”.

I tentativi di realizzazione di un deposito geologico di scorie nucleari, come indicato, hanno mostrato tutte le loro criticità dal punto di vista della sicurezza e dell’opinione pubblica in generale.

Pertanto tale scelta non è sicuramente la strada giusta per affrontare una questione ad oggi ancora irrisolta e non supportata da una sperimentazione scientifica e da una analisi socio-economica adeguate alla portata del problema.

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L’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie, nasce dalla sensibilità di numerosi volontari che hanno partecipato alle quindici giornate di protesta civile contro l’ipotesi di voler realizzare in Scanzano J.co (MT) - Terzo Cavone un deposito geologico di salgemma per la messa in sicurezza dei rifiuti nucleari, deciso il 13 novembre 2003 con D.L. n. 314/03.
Per tali ragioni riteniamo voler contribuire con la nostra esperienza maturata e attraverso le nostre osservazioni alla Vostra consultazione aperta per la realizzazione di un deposito geologico europeo entro il 2025 per il confinamento dei rifiuti nucleari ad alta attività.
Attualmente il problema è ancora irrisolto in quanto non esiste nel mondo un deposito geologico di rifiuti nucleari ad alta attività capace di garantire la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini.
La conoscenza pratica in merito, in particolare sia quella americana che tedesca, hanno mostrato come sia pericoloso per la salute dei cittadini utilizzare, allo stato attuale, tale soluzione che richiederebbe invece numerosi anni di ricerche. Da parte di molti esperti sono stati esposti forti dubbi sull’opportunità di conservare le scorie nucleari in maniera definitiva ed irreversibile con l’ausilio di una tecnologia come quella odierna scarsamente evoluta in materia e pertanto largamente soggetta ad errori di valutazione e di scelta, tanto dei materiali da impiegare quanto dei processi tecnologici da mettere in atto. Altrettante perplessità riguardano il lasso temporale di migliaia di anni durante il quale le scorie nucleari dovrebbero rimanere in condizione di sicurezza nelle viscere della terra.
La National Academy of Sciences e il National Research Council ritengono che qualsiasi grandezza temporale è del tutto insufficiente perché si possa parlare di “messa in sicurezza” di materiale radioattivo che rimarrà tale per centinaia di migliaia di anni. Si segnala che in virtù di queste osservazioni, la Corte d’Appello Federale della Columbia ha recentemente stabilito che un sito destinato al conservazione dei rifiuti nucleari deve dimostrare di potere accogliere in sicurezza le stesse per almeno 300.000 anni, fino al decadimento della loro radioattività. Cosa alquanto difficile in particolare per il decadimento dei rifiuti di III categoria e ad alta attività. Tale motivazione e i problemi di sicurezza ambientale causati, luglio del 2009 hanno convinto il Senato, con 85 voti a favore e 9 contrari, ad approvare un progetto di legge che prevede la chiusura del deposito di scorie nucleari, Yucca Mountain, nel Nevada, un progetto rimasto in sospeso per oltre 20 anni e costato più di 10 miliardi di dollari.
L’esperienza tedesca nei giacimenti sotterranei di sale di Gorleben, ha comportato gravi danni con pericoli di contaminazione tali che le autorità rivolte a garantire la sicurezza non sanno ancora come intervenire. Le infiltrazioni d’acqua nella miniera di salgemma ha comportato la contaminazione della falda con il pericolo di estendersi alla superficie. Il deposito di Gorleben è oggetto continuo di conflitto sociale che vede protagoniste le popolazioni locali in rivolta le quali non si sentono garantite dai sistemi di sicurezza per il sconfinamento dei rifiuti nucleari.

Rispetto all’infausta scelta di realizzare un deposito geologico a Scanzano J.co nel 2003, è utile riconoscere che dopo le quindici giornate di pacifica protesta e le osservazioni sollevate in considerazione dei diversi aspetti scientifici, sociali, ambientali ed economici, i cittadini hanno convinto il decisore nazionale che la scelta di un deposito geologico fosse sbagliata, tanto che nella conversione del D.L. n. 314 nella legge n. 368/03 il Parlamento ha cancellato l’ipotesi di realizzare un deposito geologico. Tale scelta è fondata da diversi aspetti che la comunità scientifica e non in quella occasione aveva portato a conoscenza del decisore e dell’opinione pubblica. Tra le numerose osservazioni si segnala l’audizione del Professor Carlo Rubbia tenuta alla VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati in merito al D.L. n. 314/03, nella quale sono state esposte tutte le criticità della scelta di voler realizzare nelle miniera di salgemma a Scanzano J.co un deposito di scorie nucleari ad alta attività, che avrebbe messo in pericolo non solo la sicurezza della salute con gravi danni ai cittadini ma ad un intero sistema economico e sociale.

Per tutto quanto esposto, sentiamo il dovere di informarVi che la scelta di realizzare in Europa un deposito geologico per il sconfinamento dei rifiuti nucleari è una scelta sbagliata per gli aspetti scientifici esposti, per le cause dei pericoli alla salute e i forti conflitti sociali che potrebbero sollevarsi da parte delle popolazioni interessate dall’ubicazione di questa scelta.

Nel ringraziarVi per la possibilità data di partecipare alla consultazione, rimaniamo a disposizione per eventuali altri chiarimenti.





Il Presidente
Nardiello Donato


Scanzano J.co, Terzo Cavone, Campo Base, 10 febbraio 2012.