"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

venerdì 26 maggio 2017

L'Italia a Taormina con un Governo che promette rinnovabili andando a petrolio!

"Se vince Renzi, energie rinnovabili sopra il 50%", è stato lo slogan della campagna elettorale di Renzi del 2012.

Con l'incarico di Presidente del Consiglio (tra febbraio 2014 e dicembre 2016) ha girato il mondo  assumendo presso l'ONU e a Parigi gli impegni internazionali sul clima e l'energia. Si è presentato al mondo come il rottamatore innovativo che avrebbe adottato il #greenAct che non si trova neanche a chi lo ha visto.


Nello stesso tempo ha approvato una serie di provvedimenti (sblocca Italia, salva Total e decreto  DAFI) con il quale ha favorito le attività estrattive in Italia e ha ostacolato gli interventi di efficientamento, di risparmio energetico, per la generazione e l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.


Il bilancio complessivo sui risultati delle politiche energetiche del Governo Renzi emerge dal confronto tenuto tra docenti universitari ed esperti dell'energia durante l'incontro "ENERGIA 5 STELLE: dal fossile ad efficienza e rinnovabili. Quale via?", organizzato il 22 maggio al Senato dal MoVimento 5 Stelle.


Dati alla mano in Italia:

- tra il 2013 ed il 2015 la produzione da energie elettrica rinnovabili è calata del 7,5%;
- tra il 2013 ed il 2015 le emissioni di CO2 dovute alla produzione elettrica nazionale sono aumentate del 10%;
- nel 2016 è diminuita del 19% la potenza installata di nuovi impianti rinnovabili (fotovoltaico, eolico ed idroelettrico);
- nella mappa mondiale degli investimenti del settore delle rinnovabili, l'Italia è passata dal 6° posto del 2012 al 25° del 2016.


A questi risultati andrebbero considerate anche le conseguenze negative sull'ambiente, sulla salute, sull'occupazione e la crescita economica.
 
Una pagella insufficiente per l'Italia che si presenta al G7 di Taormina con il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, un padrone di casa che non ha rispettato gli impegni intenazionali sul cambiamento climatico.

Azione di Greenpeace al G7 di Taormina



domenica 14 maggio 2017

Il futuro è nelle nostre mani non nelle zampe dell’ENI


Ascoltare le risposte di Descalzi alle domande dei giovani Lucani conferma la necessità di continuare la protesta pacifica per ottenere la chiusura delle attività estrattive in Basilicata. 

Firma e sostieni la petizione online.

Nel monologo tenuto il 12 maggio, il manager ENI (che ha percepito solo nel 2015 una retribuzione di 3,483 milioni di euro) spara una serie di “balle” offensive contro la Basilicata. Contrariamente da quanto abbiamo documentato, minimizza raccontando che al di fuori del Centro Oli in Val d’Agri (PZ) non ci sia contaminazione.


Si lamenta della troppa disinformazione e afferma borbottando che i loro serbatoi “per legge non devono avere” il doppio fondo. Continua dicendo che “metteremo il doppio fondo anche se non è previsto dalla V.I.A….. e una volta che saremo pronti, spero, protremo riprendere”.


Peccato che non è proprio “tutt a post” come ci racconta spesso Pinuccio. 

A.I.A. del 2011 in cui si prescrivono i bacini di contenimento

Per informare correttamente, facciamo presente che la delibera di giudizio favorevole dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) pubblicata nel 2011 dalla Regione Basilicata, tra l’altro scaduta in questi giorni, indica nel paragrafo sui sistemi di contenimento/abbattimento dell’inquinamento l’esistenza di un “Piano antinquinamento sversamento di idrocarburi” che nel caso del Centro Oli Val d’Agri non è stato attivato. Solo pochi giorni fa l’Eni ha ammesso che lo sversamento di oltre 450mila litri di olio è cominciato ad agosto. 


Nel Piano sono indicate le metodiche di intervento da attuare in caso di sversamenti accidentali al fine di ridurre il potenziale impatto derivante dall’evento accidentale.  Ma non solo. Prevede anche, diversamente da quanto borbottato da Descalzi, che “tutti i serbatoi sono dotati di idonei bacini di contenimento con capacità almeno pari a quella dello stesso serbatoio”.


L’ENI, Descalzi e co. credono ancora di continuare a darcela a bere con il petrolio.

domenica 7 maggio 2017

La lucanità passa dal web e crea sviluppo locale

Il territorio, la lucanitàcon tutte le sue espressioni, è l’elemento su cui i giovani possono puntare per creare opportunità economiche e contribuire allo sviluppo locale.

Credo sia la riflessione più interessante emersa nell’incontro Sviluppo rurale e sviluppo locale
Alba spiaggia di Scanzano J.co (MT)
, tenutosi il 5 maggio ed organizzato dal M5S a Scanzano. Potete vedere tutto il confronto dal link che segue più in fondo. Al centro della discussione alcune delle buone pratiche lucane a confronto con i protagonisti. Grazie alla digitalizzazione e alla logistica producono localmente ma guardando al mondo e vendendo in tutti i continenti.

E’ un’idea sostenuta da molti giovani in Basilicata, che qualche anno fa non avrebbero potuto nemmeno immaginare una simile prospettiva. Oggi la rete internet e la tecnologia permettono di viaggiare nel mondo, fanno conoscere il territorio, la sua bellezza, il paesaggio e i suoi prodotti. Attualmente la logistica permette ai curiosi di arrivare in luoghi ancora incantati e da preservare, di cui la Basilicata ancora gode. Ma non solo. Ci dà anche  la possibilità di far gustare i nostri prodotti in appena 24 ore. Si produce, si confeziona e si spedisce. In un solo giorno possiamo arrivare in ogni parte dell’Italia e il costo del trasporto è sempre lo stesso.

Gusto e sapori estremi che per i Lucani possono sembrare normali arrivano a prezzi accessibili sulle tavole di chiunque sia impegnato nella ricerca disperata di una qualità della vita che individua nei nostri prodotti. Chi assapora può scegliere di partire alla scoperta di quel luogo da cui si nutre. Arrivare lì e vivere la tranquillità della natura, del borgo, della ruralità e della sua unicità, per poi ripartire ma continuare a vivere quel momento ricomprando online quel gusto, quel profumo che non si riesce a ritrovare nel caos cittadino senza prendere l’automobile.

La ruralità della Basilicata è la nostra ricchezza. La lucanità, la sua cultura, la sua agricoltura e il suo turismo sono i punti di forza sui quali i giovani devono investire il proprio tempo.

Cassa di agrumi
La politica deve cambiare la sua visione. Deve sostenere queste iniziative utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, senza distrazioni in altre forme di attività che compromettono il futuro del nostro territorio.

Puoi giudicare tu stesso guardando il video dell’incontro:https://vimeo.com/216247963

Segue il programma

Saluti
Raffaello Ripoli - Sindaco di Scanzano Jonico
Introduce
Antonello Musillo - Portavoce M5S Consiglio comunale di Scanzano J.co
Presentazione delle buone pratiche
Pasquale Stigliani -  Agrumeto.eu di Scanzano (MT)
Mimmo Pizzichillo e Vittorio Acquaviva - Acquaponica in Basilicata di Baragiano (PZ)
Leonardo Angelo - Az. biodinamica  di Policoro (MT)
Giuseppe Mele - Az. Biologica di Policoro (MT)
Mimmo Balsamo - Pastificio biologico di Stigliano (MT)
Paolo Popia  - Il Palazzo dei Poeti di Tursi (MT)
Mimmo Bianco –  Contadino sotto le stelle di Berlino
Intervengono
Maria Perrone - Presidente Nazionale Agia
Francesco Battifarano - Confagricoltura Basilicata
Francesco Garofalo - Resp Welcom Lucania
Conclusioni
Gianni Perrino - portavoce M5S in Consiglio Regione Basilicata
Luigi Gaetti - portavoce M5S Senato
Modera
Gianluca  Pizzolla - ilMetapontino