"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

domenica 17 marzo 2013

SCANZANO JONICO ANCORA SENZA BIBLIOTECA. DA 7 ANNI. E 2000 VOLUMI (CIRCA) SONO STATI TOMBATI NELLA SCUOLA PERICOLANTE


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L'ingresso pricipale della bibioteca di Scanzano J.co


SCANZANO JONICO – Il Comune più giovane del Materano, e, quindi, forse, quello più assetato di cultura, è ancora senza biblioteca. Da circa 7 anni. I 2000 volumi della vecchia, se saranno rimasti tanti, sono stati “tombati” nella scuola elementare interdetta al pubblico perchè pericolante dall'agosto 2008. Pericolante per bambini, maestre, personale ausiliario, genitori, ma non per i libri, memoria storica della cittadina. E pensare che l'assessore alla cultura, Angelo Lunati, da noi intervistato in merito il 24 aprile scorso, aveva assicurato che “entro sei mesi (nello scorso ottobre, ndr) avremo una nuova mediateca in locali del Palazzo baronale”. Assicurazioni fornite alla presenza del sindaco, Salvatore Iacobellis. “E’ intenzione dell’amministrazione – spiegò l'amministratore – riallocare la struttura, dotandola di postazioni computerizzate, nei locali che assegneremo alla Scuola musicale Trabaci. Sarà il personale che gestirà la Scuola a gestire anche la mediateca comunale. In essa ritornerà tutto il materiale librario e cartaceo recuperabile. Parola di assessore”. Invece? Invece, i libri sono ancora “murati vivi” nella scuola recintata alla mercè, magari, di topi ed altri animali od anche di gente che, dalle finestre rotte del primo piano, ha scorazzato e scorazza nell'edificio abbandonato. Così, ieri, abbiamo risentito Lunati: “Dobbiamo trovare un locale adatto in cui riaprire la struttura e reperire risorse economiche ed umane per la sua gestione”. Ma non doveva essere riallocata nel Palazzaccio e gestita dalla Scuola musicale Trabaci? “Si, ma in Consiglio comunale la proposta fu bocciata dalla minoranza che sostenne che un servizio pubblico non può essere gestito da privati”. Può una maggioranza farsi “stoppare” nelle sue proposte dalla minoranza? Significa che anche nel centrosinistra le posizioni del Pdl trovarono ascolto: “Forse la mia idea cozzava con situazioni istituzionali e legali. Se avesse incontrato il sostegno di tutti, però...”. Il nostro articolo dell'aprile scorso fu ripreso dal Corriere della Sera a testimonianza dell'interesse addirittura nazionale per la sorte di quei libri. Oggi può impegnarsi a dare una nuova scadenza per risolvere il problema? Lunati: “Quardi, l'impegno a risolvere il problema c'è ma occorrerà risolvere il nodo della gestione”. Per quanto tempo ancora Scanzano Jonico rimarrà senza biblioteca - mediateca? 

Filippo Mele dalla Gazzetta del Mezzogiorno



Da FILIPPO MELE a redazione Matera – E LA STORIA DEI LIBRI MURATI DI SCANZANO J. FINì SUL MAGAZINE SETTE DEL CORRIERE DELLA SERA

 
SCANZANO JONICO – La storia della fine dei 2000 libri della vecchia biblioteca, da noi raccontata il 24 aprile del 2012, “Scanzano Jonico. Duemila volumi “tombati”. Se ne erano perse le tracce circa 6 anni fa, ieri la scoperta. Hanno “murato” i libri”, più “Cosa dice l’assessore. Al Palazzo baronale mediateca in 6 mesi”, finì su Sette, il magazine del Corriere della Sera, il 17 maggio 2012. Nell’articolo “Fare la fine del tomo. Duemila libri, murati da anni, in attesa della nuova biblioteca. Scanzano Jonico come la metafora della cultura in Italia”, fu Cesare Fiumi ad occuparsi del “caso”. Citando anche, virgolettate, le dichiarazioni a noi rilasciate dall’assessore comunale Angelo Lunati. Ci sarebbe piaciuto che il Corrierone nazionale avesse citato la fonte, La gazzetta del Mezzogiorno. (fi. me.)



SCANZANO . Contro lo spostamento del Commissariato. 'Devono passare sui nostri corpi' (VIDEO)



Un flash mob organizzato in pochissimo tempo e perfettamente riuscito quello di stamattina in via Leopardi a Scanzano, il messaggio lanciato da quelli che hanno preso parte all'iniziativa è stato chiaro: "dovete passare sui nostri corpi,  il Commissariato di Polizia non può lasciare Scanzano". Dopo il raduno sul marciapiede proprio di fronte all'edificio che ospita il presidio di sicurezza, intorno alle 11,15 i manifestanti si sono seduti e sdraiati per terra per alcuni minuti, un gesto dimostrativo dal forte impatto emotivo. [ V I D E O ]
Ma non resterà isolato, anzi la iniziative potrebbero proseguire così come annunciato da Nicola Suriano presidente del Comitato cittadino Pro Commissariato che ha promosso la "manifestazione lampo". "Oggi abbiamo scelto di manifestare attraverso il flash mob, in maniera immediata, ma siamo pronti anche ad organizzare una grossa manifestazione". Suriano non ha usato parole dolci nei confronti del Ministero dell'interno e del Provveditorato delle Opere Pubbliche che non hanno mai risposto alle sollecitazioni formali affinché fosse concesso un incontro. La decisione di spostare il Commissariato di Polizia da Scanzano a Policoro, esattamente nell'edificio nuovo in cui attualmente ha sede la PolStrada, obbedirebbe alle esigenze governative e ministeriali dettate dalla spending review, cioè il contenimento della spesa pubblica.
Scelta che stride non poco con quelle che sono le esigenze del territorio, Scanzano è una città in  espansione, si è dotata di un regolamento urbanistico e un Piano d'ambito, inoltre c'è un fortissimo allarme legato agli episodi violenti e a quelli incendiari ai danni delle aziende che operano nel settore ortofrutticolo. Spie che farebbero pensare ad interessi criminali di non meglio specificata natura (occasionale, organizzata?) sull'area, segni evidenti che dovrebbero far propendere qualsiasi Amministrazione, centrale o periferica, verso un consolidamento degli istituti di sicurezza e legalità. Invece, qui si percorre la strada al contrario. Il trasferimento sarebbe uno schiaffo alla comunità che si sta prodigando da anni per cercare di far crescere il paese. Il Commissariato, istituito 23 anni fa,  per questa città ha rappresentato una conquista. Già allora rispondeva ai bisogni della comunità, adesso ancora di più perché abbiamo assistito a una recrudescenza di fatti ricondicibili alla criminalità", ha rimarcato Suriano. A richiamare l'Amministrazione comunale invece ci ha pensato Antonio Fedele, convinto attivista del Comitato Pro - commissariato. "Sottolineiamo la scarsa attenzione dell'Amministrazione comunale su questa questione perché ai sensi della 241 è stata fatta richiesta ufficiale più di un anno fa a cui il Ministero non ha inteso rispondere. L'Amministrazione di Scanzano, dopo un iniziale interessamento, oggi è latitante rispetto a questa questione".
Per l'Amministrazione comunale hanno partecipato all'iniziativa i consiglieri di opposizione Raffaello Ripoli e Massimo Lerose (entrambi Pdl), mentre per Progetto Scanzano c'era Laura Scardillo. Nessuno per la maggioranza di centrosinistra che governa la città. Sull'ipotesi ricorso in sede amministrativa contro il decreto che ha disposto il trasferimento nulla è cambiato: tutto è fermo perché il documento originale non è nella disponibilità del Comitato e nemmeno dell'Amministrazione comunale. "A nostro avviso non offrire i cittadini la possibilità di conoscere gli atti amministrativi rappresenta una violazione di legge", hanno puntualizzato Suriano e Fedele. "Neanche il comune che ha un valore istituzionale maggiore rispetto al Comitato ha avuto il decreto", è stata l'ultima constatazione di Suriano. Nella manifestazione non sono mancati gli affilatissimi indici della "Banda del dito accusatore" che ha rivolto il "vergogna" al Ministero dell'Interno che continua ad ignorare le richieste d'incontro.

Di Gianluca Pizzolla. Dal Metapontino.it