"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

martedì 18 marzo 2008

GREENPEACE: UN SITO WEB PER I “BANDITI DEL CLIMA”

12 attivisti di Greenpeace sono stati banditi da Brindisi in seguito a un’azione di protesta presso la centrale a carbone. Parte la mobilitazione online!Roma, 17.03.07 – Greenpeace lancia oggi il sito web “I banditi del clima” (www.greenpeace.it/banditi) per difendere il diritto di protestare in nome dell’ambiente e della salute. Questo perche' a 12 attivisti ell’organizzazione, che hanno preso parte a un’azione di protesta presso la centrale Enel di Brindisi, e' stato notificato da parte del questore il bando dalla citta': dichiarati "socialmente pericolosi" viene loro vietato "di fare ritorno nel comune di Brindisi e frazioni per ANNI TRE". Greenpeace ha impugnato il provvedimento e lancia una mobilitazione online, invitando gli utenti a unirsi con una foto ai “banditi del clima”. All’alba dello scorso 30 novembre gli attivisti entravano nella centrale a carbone piu' inquinante d’Italia, aprendo striscioni di protesta sul tetto della centrale e sul grande carbonile all'aperto, per ricordare che il carbone e' il nemico numero uno del clima. A dicembre sono arrivate le notifiche del bando dalla città da parte del questore di Brindisi. E' la prima volta che tale provvedimento viene notificato ad attivisti eco-pacifisti. Il questore di Brindisi, infatti, ha ritenuto opportuno applicare agli attivisti di quella che lui stesso definisce associazione ecopacifista” una misura restrittiva che dev’essere applicata solo a individui socialmente pericolosi per impedirgli di commettere reati. Nessuno degli attivisti coinvolti è residente a Brindisi, ma il fatto di esserne banditi, specialmente per gli attivisti pugliesi creera' una serie di problemi: per il lavoro, lo studio, la vita personale, i contatti con parenti ed amici e soprattutto la mobilità. “Persone che credono nella difesa dell’ambiente sono state trattate come delinquenti abituali, mafiosi, soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica.” - denuncia Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace – “Temiamo che questa iniziativa del questore possa diventare un grave precedente che limita il diritto di manifestare in modo pacifico.” Greenpeace chiede ai navigatori della rete di visitare il sito www.greenpeace.it/banditi, scaricare il pdf A4 con il messaggio “Anche io bandito/a del clima”, scattarsi una foto con il cartello ben in evidenza e inviarla attraverso l’apposito form. Se chi agisce in difesadel clima è un bandito vogliamo essere tutti “banditi del clima”!
Visita il sito dei “Banditi del clima”:www.greenpeace.it/banditi

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