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domenica 20 dicembre 2009

SENISE: Il Comune dopo 2 anni vince il braccio di ferro con l’«Arit» Tributi

Il Comune di Senise ha «vinto». Ha vinto una battaglia intrapresa da molti Comuni italiani e che sicuramente diventerà una bandiera da prendere come esempio. Il lodo arbitrale tra la società di riscossione dei tributi Arit srl e il Comune ha dato ragione a quest’ultimo, con relativa condanna a carico della società di danni in favore del Comune e le relative spese del giudizio.
Una battaglia che ha avuto inizio nel febbraio del 2008 quando, con 12 voti favorevoli e tutta l’opposizione presente contraria, in consiglio comunale era stata deliberata la rescissione del contratto ventennale, firmato dall’allora amministrazione Petruccelli. Una decisione da molti apprezzata, da molti criticata ma soprattutto temuta per il rischio di danno erariale. La scelta era arrivata dopo mesi e mesi di consultazioni legali. A spingere verso tale decisione erano stati soprattutto gli alti costi supportati dall’ente per il servizio esterno e la necessità di reintegrare il pagamento dei tributi e in futuro rimodulare le tariffe. L’articolo della convenzione al quale era possibile fare riferimento era il numero 8, secondo il quale la società sarebbe incorsa nella decadenza dell’affidamento «per mancato integrale versamento delle somme dovute per due rate consecutive o per continuate irregolarità o reiterati abusi nella conduzione del servizio».
Nel marzo 2008 il Tar rigetta il ricorso della Società contro la decisione dell’amministrazio - ne dei rescindere il contratto. Segue una lunga catena di diffide e contro diffide, fino a quando la vicenda non arriva definitivamente sul tavolo del collegio arbitrale. Secondo i giudici il Co mune si è avvalso giustamente della clausola prevista nell’articolo 8 della convenzione, perché si sono verificati i presupposti per la sua applicazione. La società, inoltre, non ha provveduto a consegnare tutte le documentazioni relative alla gestione delle entrate comunali e, questo, non ha consentito all’Ente di organizzare la riscossione. Anche per questo motivo il Comune ha chiesto e ottenuto dalla società il risarcimento dei danni. Chiesto e ottenuto.
Intanto il ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato, lunedì 14 dicembre, attraverso una circolare indirizzata a tutti i Comuni coinvolti, l’avvenuta cancellazione della Tributi Italia (a cui l’Arit faceva capo) dall’albo dei soggetti privati abilitati ad effettuare attività di accertamento e riscossione dei tributi e altre entrate delle Province e dei Comuni. Il motivo è il mancato versamento delle somme dovute.

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