"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

martedì 28 luglio 2009

Omicidio De Mare, dopo il silenzio è arrivato il momento delle scuse


«Scanzano chiederà scusa alla famiglia De Mare per i 16 anni di silenzio su questo efferato delitto di cui ancora oggi non si conoscono gli autori». Lo ha assicurato il sindaco, Salvatore Iacobellis, a margine dell’ini - ziativa promossa dall’associazione antimafia Libera “Ricordando Vincenzo De Mare”. Iniziativa a cui, però, Daniela e Davide De Mare, i due figli dell’autotrasportatore della Latte Rugiada assassinato con due colpi di fucile il 26 luglio del 1993, pur scusandosi, non hanno partecipato. «Partecipare significherebbe riacutizzare in noi - hanno scritto alla Gazzetta – un dolore ed una rabbia mai sopita». Nel corso della commemorazione, però, è stata ricordata l’omertà che proprio a Scanzano ha circondato il fatto di sangue. Di fatto, per la prima volta nel paese “scena del delitto” si è parlato pubblicamente di questo gravissimo fatto di cronaca. E dei depistaggi e delle false piste che hanno contraddistinto le relative inchieste giudiziarie con l’ultima archiviata nei giorni scorsi dal pm della Direzione distrettuale antimafia, Francesco Basentini. «Io avevo 20 anni nel 1993 - ha continuato il primo cittadino – e passavo ogni giorno andando a scuola davanti al podere di Terzo Caracciolo. Sì, sono passati 16 anni senza che le istituzioni abbiano mai detto un parola. Credo sia giunto il momento di chiedere scusa alla famiglia per la rimozione che questa cittadina ha fatto della vicenda». Il sindaco di Scanzano Jonico, altresì, si è impegnato anche per qualcosa di concreto che non le sole scuse verbali: «Ad ogni ricorrenza, il Comune farà affiggere un manifesto per ricordare l’avvenimento ed organizzerà, di concerto con Libera, una iniziativa pubblica, sino a quando gli autori del delitto non saranno assicurati alla giustizia. E la strada che passa davanti al podere dove fu commesso l’omicidio sarà intitolata a Vincenzo De Mare». Iniziative importanti per riannodare i fili rotti dall’omertà con la famiglia e restituire dignità e forza comune alla battaglia che ancora viene condotta per la verità. Verità che, ne è sicuro don Marcello Cozzi, sarà raggiunta. «Per noi – ha detto il referente regionale di Libera - quella di stasera è una tappa per ottenere giustizia. Per noi è come se Davide e Daniela e tutti i familiari di Vincenzo fossero stati qui presenti. Li portiamo nei nostri cuori e ci battiamo anche per loro. Penso sia importante che Scanzano si sia incontrata dopo 16 anni per ricordare De Mare. Dobbiamo avere speranza. Non commentiamo il lavoro dei magistrati. Noi, però, non archiviamo. Io sono certo che di questo delitto, se si vanno a leggere le carte, sono chiari i volti ed i nomi di mandati ed esecutori».


DAlla Gazzeta del Mezzogiorno - Filippo Mele

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