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sabato 25 luglio 2009

La Commissione Tributaria accoglie ricorsi su Ici e Tarsu

Questione fiscale in primo piano. È notizia di questi giorni che più sezioni della Commissione tributaria provinciale hanno accolto i ricorsi dei contribuenti contro avvisi di accertamento loro inoltrati dall’ex concessionaria di riscossione dei tributi, Arit. Ricorsi contro cartelle pari anche a 2000 – 2500 euro e riferite ad Ici e Tarsu arretrate dal 2002-2003. Una questione importante per le casse comunali poiché trattasi di circa 400mila euro ogni anno che, moltiplicati per 5 anni, fanno 2 milioni di euro. Una partita decisiva per il Comune. Impegnato in questa battaglia che ritiene di “equità e giustizia fiscale”è l’ex assessore al bilancio (sino al febbraio 2008) ed attuale consigliere comunale, Pa - squalino Truncellito, commercialista. «Avevo sollevato il problema quando ero assessore. Contestai all’Arit la pretesa di addebitare ai contribuenti che avevano accatastato gli immobili ex rurali entro il 30 ottobre 2007, come per legge, gli oneri di Ici e Tarsu in modo retroattivo dagli anni 2002- 2003. Per me era chiaro quanto previsto nella Finanziaria 2000 che prevede la possibilità di tassare solo dopo che si è venuti a conoscenza di una rendita. Invece, l’Arit inviò ben 1500 - 2000 cartelle con una procedura illegittima. Il tutto per monetizzare la gran massa di fabbricati iscritti al catasto. Ma, gli agricoltori avrebbero dovuto pagare Ici e Tarsu dall’ottobre 2007 in poi. Su questa posizione ebbi contrasti con il sindaco Salvatore Iacobellis e con il suo staff». Truncellito, allora, come commercialista, inoltrò una quarantina di ricorsi di suoi assistiti alla Commissione tributaria: «I primi 20 sinora discussi sono stati tutti accolti. Solo che i ricorsi valgono per chi li ha proposti. Anche chi ha pagato, però, può chiedere il rimborso per gli ultimi tre anni con istanza al Comune ed, eventualmente, alla Commissione provinciale». Ed il nostro interlocutore, per questa vicenda, ci rimise il posto di assessore. «Forse. Molto probabilmente avrò toccato qualche nervo scoperto. Il fatto è che la maggioranza prese i miei consigli come ostruzionismo. Oggi, mi risulta che l’ente non può pagare neanche le bollette della luce. Ma, un Comune –ha concluso Truncellito - deve incassare le tasse che gli spettano non scippare soldi dalle tasche dei contribuenti». Il sindaco Iacobellis, tuttavia, non si è dimostrato molto sorpreso delle decisioni in merito della Commissione tributaria provinciale: «I nostri legali hanno mandato di ricorrere alla Commissione regionale. Riteniamo poco attendibili le sentenze della “provinciale». Non siamo preoccupati. Noi riteniamo di essere nel giusto. Contro l’Alsia abbiamo ottenuto circa 2 milioni di euro giungendo sino al Consiglio di Stato».
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno - Filippo Mele

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