"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

mercoledì 18 febbraio 2009

Portogreco, i creditori in sit in davanti all’hotel

SCANZANO JONICO. C'era tutto il “mondo” dei creditori a manifestare, ieri, per l’insolvenza del Gruppo Soglia davanti ai cancelli, sbarrati, dell’hotel Portogreco. Hotel già della Cit Holding, oggi di proprietà della società Sistema Vacanze e gestito dal Soglia Hotel Group. Come il villaggio Torre del Faro. Così, lavoratori, fornitori, amministratori locali, si sono ritrovati nel primo sit in di protesta del 2009 dopo quello della fine dell’anno scorso. «Alcune aziende che hanno fornito prodotti e servizi al Gruppo Soglia - ha detto Gianluca Loscalzo, della Csb di Taranto, fornitrice di bibite - sono già fallite o stanno per farlo. Non è facile per imprese artigiane, a carattere familiare, sopravvivere a crediti non riscossi dell’ordine dei centomila euro. Noi abbiamo fornito alla gestione Soglia di queste due strutture (1800 posti letto in totale, ndr) merce pari a 160 mila euro. Ne abbiamo incassati solo 40 mila. L’ultimo bonifico, nel luglio scorso». Ed ora? «Molti di noi si sono rivolti ad un legale ma la società non ha accettato gli atti ingiuntivi». E c'è chi ha riproposto il vecchio adagio: «Al Sud, arrivano, prendono i soldi e scappano». Un calcolo fatto con gli imprenditori presenti ha dato un credito vantato di circa 700 mila euro. Alcune imprese non resisteranno al lungo stillicidio legale. La storia, insomma, sembra ripetersi dopo quella vissuta con la ex Cit Holding di Gianvittorio Gandolfi. Ieri, bersaglio degli strali dei manifestanti è stato l’on. Gerardo Soglia (Pdl), arrivato qui nell’ottobre 2007 con i crismi del salvatore della patria. Era stato il suo Gruppo ad accaparrarsi con una gara pubblica le proprietà della Cit. Invece, dopo appena un anno, la gran parte dei dipendenti a tempo indeterminato, 260 su 294, è in cassa integrazione dal 1 gennaio scorso. «Una cassa integrazione, però - hanno ribadito i lavoratori - che non è stata ancora accettata dal Ministero del lavoro dove si susseguono, inutilmente, gli incontri». Così, padri di famiglia, gente con il mutuo da pagare, giovani alla prima occupazione, si ritrovano in mezzo ad una strada. Lo sviluppo promesso dai megavillaggi non è arrivato. «Noi vogliamo - ha detto un dipendente - prima di tutto gli stipendi arretrati. Abbiamo ricevuto solo acconti per ottobre. Poi, dato che le notizie in nostro possesso parlano del pacchetto di maggioranza di Sistema vacanze nelle mani di un gruppo bancario, chiediamo che sia quest’ultimo a gestire, dopo una gara d’appalto, i villaggi ex Cit». Una proposta che il sindacato Sdl, presente a Scanzano Jonico con i “nazionali” Michela Felicioni e Marco Delli Innocenti, ribadirà al tavolo del Ministero delle attività produttive. Guai, però, anche per il Comune. Il sindaco, Salvatore Iacobellis (Pd), ha paventato il “rischio dissesto” se non entreranno nelle casse del municipio i circa 600 mila euro che il Gruppo Soglia deve pagare per Ici e Tarsu.

Donato Mastrangelo dalla Gazzetta del Mezzogiorno

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