"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

sabato 5 luglio 2008

Scanzano a intitolato la via dei villaggi al teste chiave nel processo a carico di Berlusconi


Quando la toponomastica si collega all’attualità politico- giudiziaria nazionale come il processo in corso a Milano per corruzione in atti giudiziari a carico del premier Silvio Berlusconi e dell’avvocato inglese David Mills. È il caso di viale Carlo Enrico Bernasconi che da via Lido Torre porta sino al megavillaggio Torre del Faro (1200 posti letto) ed all’Hotel Portogreco (600 posti letto). Probabilmente, questa è l’unica strada d’Italia intitolata a Bernasconi. Già, ma chi era costui? Era uno dei più top manager della galassia di imprese Finivest. Dalla sua biografia si evince che è stato un collaboratore della prima ora di Berlusconi. E quando, nel 1979, nacque Reteitalia, Bernasconi fu chiamato a dirigerla. Dal 1995 è presidente di Medusa Film, la società del gruppo che si occupa di produzione e distribuzione film per il grande schermo. Bernasconi, però, a soli 57 anni, morì il 6 luglio 2001, a Milano.Al suo funerale, i grandi nomi della politica, dell’economia, e dello spettacolo. Ma cosa c'entra Bernasconi con le udienze in corso a Milano? C'entra... Proprio lui è considerato il teste chiave del processo in cui Berlusconi e Mills debbono rispondere di corruzione in atti giudiziari. Si legge nell’atto d’accusa notificato il 16 febbraio 2006: «Deponendo Mills in qualità di testimonenei processi “Arces + altri” ed “All Iberian”, accettava la promessa e successivamente riceveva da Carlo Bernasconi, aseguito di disposizione di Silvio Berlusconi, la somma di 600 mila dollari, investita dallo stesso Mills in unità del fondo Giano Capital e l’anno successivo reinvestita nel Torrey Global Offshore Found, per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio di testimone: come in effetti faceva affermando il falso e tacendo in tutto o in parte ciò che era a sua conoscenza in ordine al ruolo di Silvio Berlusconi nella struttura di società offshore creata dallo stesso Mills, struttura fuori bilancio utilizzata nel corso del tempo per attività illegali e operazioni riservate del gruppo Fininvest». Teste chiave, però, deceduto. Ma cosa c'entra Bernasconi con Scanzano Jonico? C'entra... L’ex top manager berlusconiano è stato consigliere di amministrazione della Cit Holding, la spa presieduta dal managerGianvittorio Gandolfi che acquistò lo storico marchio del turismo di Stato nel 1998.Ed ecco che nel 2003 il Comune di Scanzano, retto allora dal sindaco Mario Altieri, grande sponsor dell’operazione Cit sullo Jonio, intitolò il viale che porta ai megavillaggi proprio a Bernasconi. Ora, però, non è che la targa che dà il nome alla strada se la passi molto... bene. Staccata dalla cima del palo che la reggeva è stata gettata per terra e poi pietosamente appoggiata al tubolare in ferro. E c'è anche chi ha chiesto di cambiare il nome del viale da Carlo Endico Bernasconi ad Enzo Biagi.
l La Procura di Milano, oltre a sostenerel’accusa nel processo per corruzione in atti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi e di falsa testimonianza per David Mills, sta indagando anche sul crack della Cit Holding di cui era consigliere di amministrazione Carlo Enrico Bernasconi. Si tratta dell’uomo Fininvest cui è intestata la via di accesso ai due megavillaggi costruiti sul litorale di Scanzano Jonico dalla Cit del manager varesino Gianvittorio Galdolfi. È il pubblico ministero Riccardo Targetti ad indagare con l’ausilio della Guardia di finanza. Pare che Targetti sia stato già negli uffici di via Bernasconi. E sul crack di Cit, titolare di finanziamenti pubblici, indagano anche le Procure di Matera, Potenza, Catanzaro, Varese.

Dalla Gazzatta del Mezzogiorno

Filippo Mele

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