"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

mercoledì 2 gennaio 2013

Sistema petrolifero in overcapacity. Fermiamoci un attimo a riflettere



OOOOOOOHHHH Ragazzi, il sistema petrolifero italiano è in situazione di overcapacity sia nel comparto industriale che in quello della distribuzione, avrebbe recitato Maurizio Crozza. Invece no. E’ il messaggio, ripreso dalla rivista Staffetta Quotidiana, che il Presidente dell’Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, ha trasmesso la scorsa settimana in occasione della presentazione del Preconsuntivo 2012. A quanto pare nel 2012 i consumi di energia italiani hanno fatto registrare una nuova e pesante frenata rispetto all’anno precedente, stimata intorno al 4%, che ci ha riportato sui livelli di metà anni 90. A pesare, in particolare la forte recessione economica, nonché i prezzi rimasti elevati: fattori che hanno inciso pesantemente proprio sul petrolio. Nel dettaglio si è riscontrato nel 2012 il forte calo del petrolio (-10,6%), meno incisivo per il gas (-4,5%), contro una crescita per i combustibili solidi (+6%) e le rinnovabili (+10%). Il petrolio è la fonte energetica che ha pagato il prezzo più alto alla crisi, subendo sia l’impatto dei minori consumi delle famiglie, sia quello della flessione della produzione industriale (con il conseguente minore spostamento di merci). Esso rimane comunque la prima fonte di energia del paese con un peso del 36,2%, seguita dal gas con il 35,7%, anche se la distanza fra le due si sta assottigliando.
Questi numeri ci fanno riflettere non solo sul sistema energetico in generale ma sulla necessità fondamentale del reperimento delle risorse, in questo caso del petrolio. Allora il salto nella terra di Basilicata diventa spontaneo soprattutto per chi in quella terra, come me, ci è cresciuto e ci vorrebbe anche costruire il proprio futuro. Infatti in Basilicata, si estrae l’85% della produzione nazionale di petrolio, con una probabile crescita dello sfruttamento cosi come indicato nella SEN (Strategia Energetica Nazionale) ma forse inutile o sicuramente meno remunerativo se consideriamo la relazione di De Vita. Nello scenario illustrato in questa fase, senza alcune considerazione rispetto agli effetti sull’ambiente e la salute ne tento più sulle ricadute dello sviluppo del territorio su cui c’è molto da rifletttere, il petrolio Lucano verrebbe sicuramente meno valorizzato. Per tale motivo forse e non solo, sarebbe più ragionevole che il Governo sospenda con urgenza ogni tipo di attività estrattiva sul territorio nazionale o in mare e apra una grande riflessione sulla necessità di proseguire l’estrazione di idrocarburi (come indicato nella SEN) o sospenderla (come ritengo) per investire nella tutela e nella valorizzazione della bellezza del patrimonio italiano e lo sfruttamento di energie rinnovabili, in particolare quella solare che renderà in futuro questa considerazione effimera. 

2 gennaio 2013 - Pasquale Stigliani

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