"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

martedì 11 ottobre 2011

SCANZANO J. “NO ALLA SOPPRESSIONE DEL COMMISSARIATO DI POLIZIA”. SCENDE IN CAMPO IL PARROCO DON ANTONIO POLIDORO

SCANZANO JONICO - 11 ottobre 2011

“No al trasferimento del Commissariato della Polizia. Si, invece, al suo potenziamento come avevamo chiesto con la nostra marcia silenziosa il 19 giugno scorso”. E’ stata la voce di don Antonio Polidoro, il parroco dell’Annunziata, la prima a levarsi contro il trasferimento dell’unico presidio delle forze dell’ordine di carattere comprensoriale di questa realtà. Il sacerdote ha invitato alla riflessione i parrocchiani con un breve intervento al termine della messa serale di domenica, quella più seguita. Poi ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta. “Proprio dopo il vostro articolo di giovedì scorso – ha detto don Antonio – in cui si parlava di questo trasferimento ho ricevuto molte telefonate di cittadini che mi invitavano a prendere posizione. Da qui il mio appello ad una riflessione allargata e comune della cittadinanza anche in riferimento ai recentissimi episodi di criminalità”. Il parroco, tra gli altri, ha citato i numerosi furti in appartamento, le tre aggressioni fisiche dell’ultimo mese, gli incendi dolosi che hanno distrutto attività del settore della commercializzazione degli ortofrutticoli, come alla base della richiesta del potenziamento del presidio esistente e non della sua soppressione. “Sono perplesso. Il 19 giugno scorso abbiamo organizzato come parrocchie di Scanzano, dopo l’ennesimo attacco incendiario ad una azienda ortofrutticola, una marcia silenziosa con centinaia di persone. In quella manifestazione abbiamo dato solidarietà alle vittime ed incoraggiamento agli investigatori e, nel contempo, abbiamo chiesto il rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine qui a Scanzano. Invece cosa veniamo a sapere con nostro grande rammarico? Che si intende spostare il Commissariato in altra sede. Commissariato che qui, dove la criminalità tenta di impadronirsi di società ed economia, è necessario. Anche dal punto di vista psicologico. Abbiamo bisogno di esempi positivi per i nostri giovani e non negativi”. Ma cosa accadrà ora? Don Antonio ha le idee chiare sul da farsi: “Ho invitato le parti politiche a riflettere sul problema per il bene della comunità fidando in un dialogo civico senza barricate e contrapposizioni. Attenderò gli eventi. Se sarà necessario, sarò io, con i miei parrocchiani che già spingono per questo, a prendere l’iniziativa. Non voglio stare in prima linea ma se vedrò assenteismo su questa vicenda sono disposto a starci pur se la questione, come sacerdote, non sarebbe di mia competenza”.

POLIZIA VIA DA SCANZANO. UN FAVORE ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

SCANZANO JONICO – La Polizia che va via è un favore alla criminalità che sta tentando di impadronirsi di questo centro. Anzi. Di fronte alla mancanza di risultati sul fronte antiracket, con i responsabili degli attentati incendiari contro aziende dell’ortofrutta in libertà, il trasferimento del Commissariato sarà letto come una resa. Come fa lo Stato a lasciare una realtà dove proiettili, risse, incendi dolosi, furti, sono routine? Come fa a lasciarla a pochi giorni dal sequestro di uno stabilimento balneare che, per la magistratura, era la base per i contatti tra i clan tarantini e quelli della zona? Non servono i summit con il sottosegretario Alfredo Mantovano se poi lo Stato abbandona.

SCANZANO J. NESSUNA REAZIONE ALLO SPOSTAMENTO DEL COMMISSRIATO DI POLIZIA A POLICORO

SCANZANO JONICO – Sull’ultimo incendio verificatosi nel Comune del Metapontino indaga la Polizia di Stato del Commissariato di Scanzano Jonico. Fra qualche tempo dovremo scrivere: del Commissariato di Policoro. Non c’è stata nessuna reazione dopo il nostro articolo di giovedì scorso con la notizia del trasferimento del presidio delle forze dell’ordine da Scanzano a Policoro. Nulla di nulla. Non si sono fatti sentire partiti, sindacati, associazioni culturali e non, esponenti politici di qualsiasi livello, consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione. Lo spirito della Scanzano antiscorie è svanito nel nulla. Oggi, dopo soli 8 anni, Scanzano Jonico è un paese che non esiste. (fi. me.)

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno Filippo Mele

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