"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

lunedì 22 giugno 2009

Spiaggia libera solo per temerari

Non è certo da brochure, la spiaggia di Scanzano Jonico. Malgrado la stagione sia ormai avviata, anche grazie all'insolito caldo torrido, rispetto al periodo che ha spinto in spiaggia tante persone
alla ricerca di un po' di refrigerio, tranne i lidi autorizzati funzionanti e puliti sin dall'inizio del mese, nella spiaggia libera è difficile persino l'accesso a causa di erbacce, spine e bottiglie di
vetro rotte. Nella giornata domenicale tanti i bagnanti, provenienti anche da regioni limitrofe
che, malgrado il tempo uggioso, hanno scelto la spiaggia di Scanzano, per trascorre alcune ore di relax; triste il paesaggio e lo stato di abbandono dinanzi al quale si sono ritrovati. Pesa, inoltre, la brutta immagine di un locale di pescatori, attivo sino a qualche tempo fa, demolito e lasciato
lì come un cumulo di macerie. Pericoloso avvicinarsi, soprattutto per i bambini, che possono sfuggire al controllo degli adulti, con ferri arrugginiti e inerti pericolosi che sbucano da ogni dove.
Se per giustificate ragioni il cumulo di inerti non è stato rimosso, a danno dell'immagine paesaggistica ma anche dell'incolumità delle persone, vero è che non vi è stata posizionata neppure una recinzione o una delimitazione di pericolo dell'area. Inoltre, non sfugge all'attenzione
neanche dei più distratti, un cavo della linea telefonica, quasi ad altezza d'uomo, che attraversa tutto il perimetro. Chi vigila? Come mai a stagione già avviata nessuno si prende cura di una delle
più belle spiagge della costa jonica? Non è forse sul turismo, soprattutto “mordi e fuggi”, anche dei bagnanti locali, che bisogna puntare quest'anno considerato che l'agricoltura, settore trainante per l'economia locale ha subìto una brutta sferzata dalla grandine?
Meditare è utile, agire è necessario.
Dal Quotidiano della Basilicata
Anna Carone.

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