I
problemi per avviare la produzione di petrolio da Tempa Rossa in Basilicata non
sono ancora terminati.
Come avevamo scritto in precedenza, nonostante la titolaredel giacimento Total le stia provando tutte per avviare l'estrazione ilsemaforo continua a rimanere rosso. Le procedure avviate dal Consiglio dei
Ministri di natale per accelerare il completamento dei lavori su Taranto non saranno
completate in tempi brevi.
Inoltre si allungano i tempi per trasportare il greggio
verso altre destinazioni.
Infatti si è conclusa con esito negativo la procedura di
verifica di assoggettabilità a Via del progetto per un sistema di ricezione,
stoccaggio ed esportazione del greggio prodotto nel giacimento di Tempa Rossa
presso il sito della ex raffineria di Roma.
In una determinazione firmata il 9 gennaio 2018, la DG
Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali del Minambiente ha decretato
l'assoggettamento alla procedura di Via del progetto presentato la scorsa
estate, che prevede il trasporto settimanale di circa 23.000 mc di prodotto
proveniente da Tempa Rossa attraverso un massimo giornaliero di 170
autobotti/isocontainer da 27 mc e lo stoccaggio in due serbatoi esistenti da
42.000 me ciascuno. Dal deposito della ex raffineria a Pantano di Grano (12 km
a ovest di Roma e 15 km dalla costa) il greggio sarà inviato via oleodotto alle
strutture di Fiumicino e transitato via nave per esportazione tramite le
infrastrutture esistenti.
Il progetto per il trasporto su gomma del greggio di Tempa
Rossa, contro il quale sono state presentate nei mesi scorsi numerose
interrogazioni parlamentari, è stato proposto da Raffineria di Roma, società
che rientra nel pacchetto ceduto da To- talErg al Gruppo Api.
Percorso delle autocisterne da Tempa Rossa |
La determinazione prende atto dal parere del 18 dicembre
dalla Commissione tecnica di verifica d'impatto ambientale Via-Vas, che ha espresso
"parere negativo" sul progetto con una serie di valutazioni. In
particolare, "non è stata presa in considerazione la stima delle emissioni
delle autobotti dalla Basilicata al deposito" e non è possibile "una
valutazione di alternative progettuali soprattutto relative alla fase di
ingresso degli olii in raffineria", considerato che "la sola proposta
di viaggio su autobotti non pare essere ambientalmente efficiente".
Inoltre, il progetto "non consente una valutazione compiuta di tutti gli
impatti in quanto non comprende lo studio del traffico, che sebbene in questa
fase potrebbe essere limitato al tracciato Basilicata-Lazio, per il futuro
dovrebbe comunque essere aggiornato in funzione dei possibili diversi
approvvigionamenti menzionati dal proponente". La Commissione tecnica ha
perciò ritenuto che la verifica di assoggettabilità "non possa essere
valutata come opera a se stante ma tecnicamente connessa alla più generale
razionalizzazione degli olii di Tempa Rossa" e che, anche nell'ipotesi in
cui si potesse valutare l'intervento nella Raffineria di Roma in modo
indipendente dalla Via presentata per la logistica petrolifera tramite
auto-cisterne nel Centro Oil Tempa Rossa, l'assoggettabilità "resterebbe
comunque subordinata alla positiva valutazione della procedura di Via".
Non resta che prepararci per presentare le osservazioni alla
procedura VIA che si aprirà nei prossimi giorni per smontare questa follia che
alimenterebbe solo sviluppo distorto in Basilicata.
Intanto continuiamo a SOSTENERE LA PETIZIONE PER LA CHIUSURA
DEI POZZI DI PETROLIO IN BASILICATA: https://goo.gl/VsHWuz
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