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sabato 1 maggio 2010

La Procura apre una inchiesta sul regolamento urbanistico di Scanzano

C’è un’inchiesta in corso sul Regolamento urbanistico adottato dal Consiglio comunale il 23 ottobre 2009 e redatto dall’ing. Luigi Albano e dall’arch. Annamaria Masciandaro. Persone informate dei fatti sono state sentite presso il Commissariato della polizia di Stato sulle procedure e su quanto previsto nello strumento di pianificazione. Da dove abbia preso origine l’in - dagine non è dato di sapere come, ovvio, a quali risultati approderà. Il riserbo è assoluto. Non dovrebbero esserci, tuttavia, denunce scritte inviate alla Procura della Repubblica. Dovrebbero essere nel fascicolo, invece, gli atti del Consiglio comunale e gli articoli del nostro giornale.
Va ricordato che già nella discussione assembleare i consiglieri comunali dell’opposizione interna (nata, cioè, nell’ambito della stessa ed unica lista, Unione per Scanzano, che vinse le elezioni amministrative del maggio ‘97) Giuseppe Giannuzzi, Pasquale Stigliani, Antonio Gallitelli e Pasquale Truncellito, sollevarono forti dubbi sulla legittimità delle procedure utilizzate. Le loro “attenzioni” si rivolsero soprattutto su quanto previsto per la realizzazione della “Città della pace per i bambini vittima dei conflitti”, il progetto sostenuto dal premio Nobel Betty Williams e dalla Regione. Progetto da realizzare nei pressi dell’area di Terzo Cavone dove nel novembre 2003 il Governo Berlusconi aveva decretato di ubicare il deposito unico delle scorie radioattive. Decreto ritirato dopo le proteste pacifiche dell’intera Basilicata. «Sulla “Città della pace” – spiegò Truncellito – abbiamo timore di manovre speculative. I terreni pare siano stati già acquistati da imprenditori edili».
E l’ex sindaco degli anni 1993-1997, Gallitelli, fu durissimo in una intervista alla Gazzetta del 20 novembre 2009: «Il progetto della “Citta” è una sorta di cavallo di Troia per cementificare non solo 26 ettari di Terzo Cavone, ma tutta Scanzano. Ho chiesto al progettista se al fianco della struttura dovessero sorgere anche dalle 600 alle 700 residenze turistiche. Lui mi ha risposto che tutto quello che sorgerà attorno alla “Città” è stato stralciato. Stranamente, però, l’Amministrazione, nella delibera di approvazione dello schema di convenzione sull’uso di quelle aree, ha stabilito che il proprietario cedente, non più agricoltori, ma una serie di società che io ho definito “scatole cinesi”, sarà pagato o dal Comune o tramite una perequazione che permetterà allo stesso proprietario di costruire le citate residenze».
Pare che al centro dell’inchiesta ci siano proprio quelle “scatole cinesi”.

La reazione di Salvatore Iacobellis Il sindaco: «Sarà un’altra bolla di sapone»
[fi.me.]
SCANZANO JONICO. «No, non so nulla di eventuali inchieste della magistratura sul nostro Regolamento urbanistico e sulle procedure per realizzare la Città dei bambini. Né so di assessori sentiti da investigatori. Noi, in merito, tuttavia, siamo molto tranquilli». Così il sindaco, Salvatore Iacobellis (Pd), quando gli abbiamo chiesto se fosse a conoscenza del fatto che alcune persone sono state sentite dalla Polizia di Stato sullo strumento urbanistico approvato il 23 ottobre 2009. Il primo cittadino è stato ancora più categorico: «C’è qualcuno che fa denunce su tutto ma, regolarmente, tutto finisce in bolle di sapone. È già accaduto per altre vicende. Sarà così anche per questa. Intanto noi lavoriamo. Abbiamo deciso l’aggiudicazione provvisoria del primo stralcio della Città dei bambini all’impresa Costruzioni Industriali srl di Matera».

Filippo Mele, dalla Gazzatte del Mezzogiorno.

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